25 maggio 2020
Oggi 271 - Minneapolis
Il caso americano questa volta è particolare. Sono in rivolta sia i neri che i bianchi.
È per la storia di quel nero soffocato dal poliziotto?
Sì, a Minneapolis, nel Minnesota, nord-ovest degli Stati Uniti. George Floyd, 46 anni, un nero gigantesco, lunedì 25 maggio andò a fare la spesa in un supermercato e pagò con una banconota falsa. I gestori se ne accorsero subito e avvertirono la polizia. Arrivarono sul posto quattro agenti, fecero scendere Floyd dal Suv, uno di loro - Derek Chauvin, 44 anni - per ammanettarlo lo fece sdraiare in terra e gli mise un ginocchio sul collo. Lo tenne così per dieci minuti, incurante del fatto che, da sotto, Floyd lo implorasse: «I can’t breathe», «Non respiro» una preghiera divenuta presto uno slogan in tutta l’America. Alla fine, il nero, schiacciato dal poliziotto, passò all’altro mondo e tutta la scena venne filmata da una passante, Danielle Frazier, che poi la mise in rete. Chauvin finì in galera (rischia 35 anni), i suoi tre colleghi vennero sospesi dal servizio e vi fu una protesta blanda il giorno dopo, appena un migliaio di persone. Ma nei giorni successivi, estendendosi a macchia d’olio, seguirono nuove manifestazioni in Minneapolis e poi nelle altre città americane. Mentre scriviamo, è stato proclamato il coprifuoco in 40 città di 20 Stati americani, ci sono stati quattro morti, sono state arrestate 2.564 persone. Da New York a Los Angeles, da Ferguson a Tampa, sono stati dati alle fiamme commissariati e mezzi della polizia, saccheggiati negozi e distrutte vetrine. A sua volta, la polizia ha caricato e picchiato. Venerdì i servizi hanno chiuso Trump per un’ora in un bunker sotterraneo.
Che c’entrano i bianchi?
Negli Stati Uniti esiste un movimento di suprematisti bianchi che cerca sempre l’occasione per andare allo scontro. Alla rabbia di questi bianchi hanno dato un forte pretesto i 40 milioni di disoccupati e i centomila morti ufficiali da coronavirus
E Trump?
Ha minacciato di accogliere «anarchici e saccheggiatori con i cani più feroci e le armi più minacciose che io abbia mai visto». Dicono che la rivolta, polarizzando gli schieramenti, gli faccia gioco.