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 2020  maggio 11 Lunedì calendario

Oggi 269 - Scuola

Vogliamo chiarire una volta per tutte che fine farà la nostra scuola?

«Se parliamo dei prossimi appuntamenti è tutto abbastanza chiaro».

Cioè? Cominciamo dagli scrutini.

«Al termine delle lezioni gli scrutini verranno discussi dal collegio dei professori, che si terranno a distanza uno dall’altro. Saranno promossi anche gli alunni con delle insufficienze, per rimediare alle quali si potranno predisporre piani di recupero da svolgere l’anno prossimo».

Esami di terza media.

«Nessuna prova orale. I ragazzi se la caveranno con una tesina da presentare entro il 30 giugno. Anche qui, in caso di insufficienze, si andrà di massima al recupero l’anno prossimo».

Esami di maturità.

«Sono fissati per il 17 giugno. Niente prove scritte. Colloquio orale di un’ora, strutturato in varie fasi: discussione di un elaborato centrato sulle discipline di indirizzo e concordato tra studenti e professori. Poi un testo di italiano studiato durante l’anno scolastico. Infine altro colloquio intorno a materiali preparati dalla commissione. I commissari saranno tutti interni».

Mascherine? Distanziamenti?

«Si deve stare a due metri uno dall’altro. Gli studenti devono uscire di casa con la mascherina e tenerla fino a che non entrano nell’aula dell’esame. Qui, se credono, possono toglierla, ma solo se si terranno a due metri di distanza. Il problema che un certo numero di candidati a far da presidenti delle commissioni sta rifiutando l’incarico per timore virus. C’è poi anche il problema che potrebbe esserci un’impennata nella curva dei contagi. In questo caso, par di capire, si terranno gli esami in video».

E l’anno prossimo?

«Ah, questo è ancora un mistero glorioso. Si sa solo che, dovendosi mantenere le distanze tra un banco e l’altro, metà alunni seguiranno le lezioni in classe, l’altra metà a casa col computer. È tuttavia più facile a dirsi che a farsi. Il Paese non è ben connesso, l’alta velocità scarseggia, un italiano su tre non ha il computer, le scuole dovrebbero attrezzarsi e i soldi non ci sono».