17 settembre 2018
Oggi 184 - Versace
Appena s’è saputo che aveva comprato Versace, l’americano Mike Kors ha perso in Borsa l’8 per cento...
Come mai?
Secondo Wall Street i due miliardi sborsati sono troppi. L’utile dell’azienda italiana è stato, nell’ultimo esercizio, di appena 15 milioni, e l’anno prima aveva chiuso addirittura in perdita.
Come dobbiamo giudicare questa operazione dal nostro punto di vista? Cioè l’Italia, a questo momento, nel settore della moda e del lusso resta forte o comincia a essere debole sul serio?
È una domanda difficile. Il mondo in Italia compra di preferenza nei settori del lusso e dell’alimentare. Sono finiti all’estero, negli ultimi anni, una quantità di marchi. Dico, alla rinfusa, e dimenticando di sicuro qualcuno: Loro Piana, Fendi, Pucci, Gucci, Safilo, Bulgari, Brioni, Valentino, Pomellato, Acqua di Parma, Bottega Veneta, Sergio Rossi. E nell’alimentare: Algida, Bertolli, Santa Rosa, Riso Flora, Parmalat, Galbani e Invernizzi, Cademartori, Locatelli, Buitoni, Sanpellegrino, Perugina, Motta, Antica Gelateria del Corso, Cova, Valle degli Orti, Peroni, Gancia, i pelati Ar (comprati addirittura dai giapponesi di Mitsubishi). Perché questo? Perché le nostre aziende, anche quando fanno affari soprattutto all’estero, fanno capo a una famiglia e la famiglia difende con le unghie e con i denti il proprio controllo, senza aprirsi per tempo ad alleanze di capitale e di management che le aiutino a superare le crisi provocate dalla stessa crescita. Arriva il momento, così, in cui sono costrette a vendere, tentando magari solo di mantenere una piccola partecipazione (è il caso di Donatella Versace) o almeno la produzione, lo stile, l’intelligenza - e l’occupazione - in Italia. Spesso il compratore straniero capisce che è meglio restar qui e difendere il gusto che ha reso famosi i fondatori. Qualche volta, invece, lo straniero è un vero e proprio saccheggiatore, come nel caso di Lactalis e Parmalat.
Qual è in particolare la situazione nel settore moda-lusso?
Restano in maggioranza le aziende familiari a conduzione italiana. Nel sistema moda le imprese sono 645 e per il 78% sono ancora in mani italiane. Brillano, tra queste, Armani, che ha saputo trasformarsi in una vera potenza mondiale, e Missoni: dopo la morte di Ottavio, la famiglia ha stretto, per crescere, un accordo con l’italiano Fondo Strategico.