16 luglio 2018
Oggi 175 - Parlamento
Ha ragione o torto l’onorevole Mura?
Chi è l’onorevole Mura?
Andrea Mura, deputato grillino di Cagliari, grande velista. Il suo avversario nel collegio, Ugo Cappellacci (Forza Italia), ha rivelato di non averlo praticamente mai visto a Montecitorio: 96% di assenze. Mura si è difeso ammettendo, e dicendo: non c’è bisogno di partecipare alle sedute per far politica. Io lotto per salvare gli oceani dalle microplastiche. E poi al Movimento gliel’avevo detto: voi mi candidate, ma io intendo restare in mare.
Accidenti.
Adesso il Movimento l’ha smentito. I capigruppo di Camera e Senato lo hanno invitato a partecipare alle sedute oppure dimettersi. Non le dico le polemiche. Mura vuol partecipare alla Regata del Rhum (Francia-Caraibi), prevista per novembre. Quello è il momento della Finanziaria, il passaggio più importante della vita parlamentare. Non pare, tuttavia, che Mura abbia intenzione né di rinunciare al Rhum né di dimettersi.
Beh, ha torto, no?
Ha torto, e però è anche troppo facile dargli torto. Quasi nelle stesse ore in cui scoppiava la polemica, il giovane Casaleggio ha detto ai giornalisti della Verità che prima o poi ci si rassegnerà al fatto che il Parlamento è inutile. Secondo lui, internet e la possibilità della democrazia diretta lo soppianteranno presto per sempre. Un problema di utilità delle Camere così come le conosciamo esiste. Non a caso Grillo batte da un pezzo sul problema del «vincolo di mandato».
Che cos’è?
La Costituzione stabilisce che una volta eletto il parlamentare è un uomo libero, che deve votare secondo coscienza, senza obbedire a nessun mandato. Grillo sostiene invece che il deputato, arrivato in Parlamento grazie a un partito, deve fare ciecamente quello che gli dice il partito. Ma a questo punto a che servirebbero i parlamentari? Ciascun capo-partito, disponendo di un pacchetto di voti, lo potrebbe gettare sul tavolo e farlo valere al momento di approvare una legge, senza bisogno di passare per l’aula. Oppure - ipotesi Casaleggio - rivolgersi a internet e obbedire alla rete.
Come se ne esce?
Chi lo sa. I parlamenti con le elezioni esistono da più di due secoli. L’istituzione, cioè, è vecchia e potrebbe davvero essere superata dai tempi. D’altra parte le masse (?) che si esprimono attraverso la Rete non hanno l’aria di essere così sagge. Io direi: l’onorevole Mura intanto si dimetta, e poi ne riparliamo.