14 maggio 2018
Oggi 166 - Savona
Potrebbe farci capire qualcosa su quello che sta accadendo nei palazzi della politica?
Non è così complicato. Il Movimento 5 stelle e la Lega si erano alleati per varare un «governo del cambiamento». Non volendo nessuno dei due consegnare la presidenza del consiglio all’altro, s’erano messi d’accordo che il M5s avrebbe scelto il premier e la Lega il ministro dell’Economia. Il M5s scelse per Palazzo Chigi lo sconosciuto Giuseppe Conte, avvocato e professore. Mattarella ingoiò. La Lega scelse invece per l’Economia il ben noto professor Paolo Savona. Mattarella non ingogiò e rifiutò di nominare questo professore, assai illustre, ministro dell’Economia.
Perché?
Savona è un grande economista, di grande esperienza, molto critico sull’euro. Sostiene che bisogna rinegoziare l’architettura dell’Unione europea e della moneta unica e che per essere più forti in questa trattativa, in difesa degli interessi italiani conculcati dai tedeschi, si deve elaborare un Piano B che preveda addirittura la possibilità di abbandonare l’Unione e l’euro. Mattarella, spinto da telefonate avverse alla candidatura di esponenti di spicco tedeschi, di Mario Draghi, del governatore della Banca d’Italia, ha deciso di dire no, motivando pubblicamente questa scelta con l’argomento che questo ministro avrebbe depresso i mercati e messo in pericolo i risparmi degli italiani.
Aveva ragione?
È presto per rispondere. I mercati hanno comunque reagito male. Nonostante l’allontanamento di Savona la Borsa è precipitata, lo spread è schizzato oltre quota 300 e punta decisamente verso l’alto.
Che succederà adesso?
Mattarella ha incaricato di formare il governo Carlo Cottarelli, famoso perché chiamato a suo tempo da Enrico Letta per tagliare gli sprechi della pubblica amministrazione. Cottarelli ha lavorato 25 anni al Fondo monetario. Si sa già che Lega e M5s gli voteranno contro e che il governo non otterrà la fiducia delle camere. Cottarelli gestirà perciò le nuove elezioni, che si terranno probabilmente ai primi di settembre.
Nel frattempo?
Polemiche feroci, scontri istituzionali, piazze anti-Mattarella riempite da leghisti e grillini, piazze pro-Mattarella riempite dal Pd, centro-destra in pezzi, clima politico mai visto. Si prevede che Lega e M5s, se si presenteranno insieme, faranno man bassa dei seggi, pigliando il 70% almeno dei voti. A settembre Mattarella potrebbe trovarsi nuovamente di fronte Salvini e il suo ministro Paolo Savona. Che cosa farà a quel punto lo sa solo lui.