23 aprile 2018
Oggi 163 - Paolo Ferrari
Paolo Ferrari, morto a 89 anni domenica scorsa, nella sua villa alle porte di Roma, è stato un grande attore di teatro e di tv, protagonista di decine di pièces, e grande doppiatore, e invece lo ricordiamo tutti soprattutto per il fustino Dash: in uno spot famosissimo, ne offriva alla massaia due senza nome al posto di quello giusto, e la massaia rifiutava. Pure è stato è stato un grande Archie Goodwin, con Tino Buazzelli che faceva Nero Wolfe, e ha presentato un Sanremo con Enza Sampò nel 1960, e ha dato la voce a Humphrey Bogary e a Trintignant (nel celebre Sorpasso di Risi) e a Charlton Heston e a Gérard Philipe. Eppure il fustino...
Da ultimo aveva scelto di essere dimenticato, con una frase piena di saggezza: «Gli «Gli anni passano via veloci. Recito da quando avevo cinque anni. Adesso basta». A cinque anni, in realtà, era stato solo salvato, per caso, da Gino Cervi, che l’aveva afferrato mentre stava per cadere in un lago. A 9, poi, eccolo, col nome di Tao Ferrari, nel film Ettore Fieramosca di Blasetti. Quindi, a 19 anni, Strehler e il Piccolo teatro, da cui si inizia una carriera formidabile.
Era nato a Bruxelles e a chi gli chiedeva spiegava: il suo vero nome era Vitta, ma lui portava quello della madre, pianista affermata che a Bruxelles aveva conosciuto il console italiano. «Ecco perché mi hanno scodellato lassù...». Sposato prima con Marina Bonfigli, poi con Laura Tavanti, aveva avuto tre figli, Fabio, Daniele e Stefano. Fabio è attore come il padre.