2 aprile 2018
Oggi 160 - Trump
Ma in quanti guai è coinvolto Trump?
Parecchi. L’ultimo si chiama Stormy Daniels.
Chi è? «Stormy» significa qualcosa come «tempestoso».
Già. Il vero nome è Stephanie Gregory. Una biondona, gran tette, di mestiere pornostar. Ha, o avrebbe, avuto una storia col presidente. L’hanno, o l’avrebbero, fatta star zitta con 130 mila dollari. Della faccenda si sarebbe occupato l’avvocato Michael Cohen, che adesso è nei guai. Lo sospettano di corrizione e di altri reati finanziari. Il 9 aprile l’Fbi gli ha perquisito l’ufficio e la camera d’albergo. È stato sequestrato molto materiale. I giornali americani scrivono, come sempre, che Trump è preoccupato. Lunedì, sul caso, c’è stata un’udienza al tribunale federale di Manhattan. Stormy, che ha quasi quarant’anni, s’è presentata tutta in rosa. Ha detto: «Per anni Cohen ha agito come se fosse al di sopra della legge».
Poi c’è la faccenda della Siria. Dopo il bombardamento di sabato scorso ha tutto il mondo contro.
Forse quello non è un guaio. Ha colpito - insieme con inglesi e francesi - i siti dove Assad fabbrica, o fabbricherebbe, le armi chimiche. Non ci sono stati morti. Che gli dessero addosso, a parole, russi e iraniani, era scontato. Però Erdogan, che di regola sta con Mosca, gli ha dato ragione e il bombardamento ha messo Putin nella strana situazione di essere diventato il campione degli sciiti. L’Arabia Saudita, campione dei sunniti, era d’accordo sul bombardamento. Si tratta, si direbbe, di un nuovo tipo di guerra fredda, l’inimicizia tra sunniti e sciiti s’è allargata all’Occidente.
Poi c’è il contrasto con la Cina e con la Ue sui dazi.
Per ora sono soprattutto annunci, anche da parte cinese. Trump ha dalla sua i dati molto positivi dell’economia (Pil, occupazione, ecc.) Anche il petrolio a 70 dollari aiuta, il prezzo è sufficiente a ripagare la produzione di shale oil. In America non ci sono mai state tante trivelle come adesso.
E il libro di Comey?
James Comey. È l’ex capo dell’Fbi. Si intitola Higher Loyalty, «Una lealtà superiore» ed è uscito la settimana scorsa. Su Trump ne dice di tutti i colori. Il presidente gli ha risposto col solito tweet: «Boss mafioso», «Palla di fango».
Infine c’è Jeff Bezos, il padrone del Washington Post, che ogni giorno spara a zero sul presidente. Amazon, l’altra creatura di Bezos, ha messo pure in vendita carta igienica con la sua faccia e i suoi tweet.
Trump stesso, l’anno scorso in Messico, ha lanciato, per beneficienza, rotoli di carta igienica su cui era stampata la sua faccia.