20 novembre 2017
Oggi 138 - Italia
Come è possibile aver perso con una squadra di zappatori come quella svedese?
Zappatori, ma hanno giocato all’italiana: gran catenaccio, soprattutto nel match di San Siro. Segnato, abbastanza fortunosamente, l’1 a 0 in Svezia, si trattava solo di non farsi infilare dagli azzurri a Milano. Gianni Mura ha fatto il conto della partita di ritorno: 11 tiri a 1 nel primo tempo e possesso palla per noi del 75%, 10 a 1 nel secondo tempo e 76% di possesso. Tutto inutile.
E adesso?
Adesso consoliamoci con la coscienza che non avremmo combinato granché neanche in Russia. Come è successo quasi sempre dopo il titolo mondiale del 2006, a parte la parentesi di Conte nell’Europeo del 2016 in Francia.
Ma qual è la ragione di questo declino?
Chi si intende di queste cose dice che intanto, sul piano generale, non abbiamo più da un pezzo grandi campioni come Pirlo, Totti o Del Piero. Poi c’è la questione dei troppi stranieri nel nostro campionato. In sostanza: è venuta a mancare la materia prima.
Colpe dell’allenatore Ventura?
Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, ha scritto: nella sua vita ha fatto cose buone, non eccezionali. In questo autunno sportivamente drammatico è apparso soprattutto incerto sulle scelte. Dopo aver sponsorizzato a gran voce il 4-2-4, ha cambiato modulo e nello spareggio ha preferito il 3-5-2. Incerto anche sulle scelte degli uomini: sempre a San Siro sono scesi in campo Jorginho, mai chiamato prima, Gabbiadini - che non giocava con Immobile dai tempi del Torino -, e El Shaarawi, finora bellamente ignorato nonostante le magnifiche prestazioni con la Roma. L’uomo s’è poi fatto mettere sotto da suoi calciatori. Fino al punto che nel secondo tempo di Italia-Svezia, quando ha chiesto a De Rossi di entrare in campo, De Rossi s’è permesso di dire di no.
Si dimetterà?
Credo proprio di sì. Carlo Tavecchio, il presidente della Figc, sta tentando di far tornare Conte, o di assumere Ancelotti o Mancini. Ma forse dovrà dimettersi anche lui.
Danno economico?
Sui 150 milioni almeno.