13 novembre 2017
Oggi 137 - Sicilia
Le elezioni regionali siciliane di domenica scorsa certificano che il primo partito dell’isola, con il 34,7% dei voti, è il Movimento 5 stelle. Tuttavia non sarà il suo aspirante presidente, Giancarlo Cancelleri, a governare. La coalizione di centro-destra, otto sigle con trecento candidati, guidati dalla Forza Italia di Berlusconi, ha preso il 39,9 e insedierà perciò lei il nuovo governatore. Che è Nello Musumeci, forzista ed ex missino, nato a Militello, di anni 62.
• Reazioni?
Berlusconi voleva almeno il 15% e Forza Italia ha preso il 16. Salvini, della Lega, pretende che il governo si dimetta. I grillini - benché il risultato sia straordinario, nel 2012 presero il 18,17 - sono furibondi e accusano la destra di aver vinto con gli «impresentabili». Cancelleri dà quattro mesi di vita al prossimo governo: l’isola non ha in cassa un euro e potrebbe essere commissariata.
• E Renzi? E il Partito democratico?
Molto male, al punto che Di Maio, atteso da Floris ad un faccia a faccia con il segretario del Pd che lo stesso Di Maio aveva voluto, ha rinunciato, sostenendo che il vero competitor alle politiche del 2018, questi essendo i numeri, non sarà di sicuro Renzi.
• Ma quanto hanno preso?
La coalizione intorno al Pd appena il 18,6, cioè la metà dei grillini. All’interno di questa percentuale ci sono altri dati preoccupanti: il Pd sta al 12,9%, la lista personale del candidato sindaco Fabrizio Micari, rettore dell’università di Palermo, ha raccolto appena il 2,1 e non avrà nessun rappresentante in Assemblea.
• Mi sa che Renzi salta.
Non hanno troppo da gioire nemmeno quelli che stanno alla sinistra del Pd. La lista di Claudio Fava, sostenuta tra gli altri dai bersanian-dalemiani, s’è fermata al 5,3. La soluzione più probabile sarà un accordo tra tutte le formazioni dell’area -- compresi Pd e Mdp - per la formazione di un cartello che preveda le primarie di coalizione. Renzi ha già detto di essere pronto a non fare il candidato-premier. Le elezioni del 2018 slitterebbero a maggio.