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 2017  ottobre 02 Lunedì calendario

Oggi 130 - Premier

È facile capire chi sarà il prossimo presidente del Consiglio. Se vince il M5s Di Maio, se vince la Lega Salvini, se vince Forza Italia Berlusconi, se vince il Pd Matteo Renzi, se vincono quelli di sinistra-sinistra Pisapia. O magari D’Alema.

Guardi che lei si sbaglia. Il vincitore delle elezioni è automaticamente il leader del partito nei sistemi che selezionano i candidati in due passaggi: prima si vota liberamente e poi bisogna pronunciarsi sui primi due. Così ha vinto Macron in Francia. Oppure nei sistemi in cui chi arriva prima, non importa quanti voti abbia preso, incassa tutta la posta. Come negli Stati Uniti (Trump) o in Gran Bretagna (Theresa May). Ma da noi si vota col sistema proporzionale e questo vuol dire...

 

Non si dà un premio di maggioranza a chi arriva primo?

Bisogna prendere il 40%. E il premio c’è solo alla Camera. Quindi è possibile - o addirittura probabile - che ci sia un primo arrivato alla Camera e un primo arrivato diverso al Senato. Se Berlusconi e la Lega corressero insieme - e non è detto - arriverebbero al 35-36% massimo. E idem per Renzi e i sinistri-sinistri (e ancora meno detto). Il M5s non vuole alleati e al momento vale un 28%. Niente 40% e, soprattutto, niente 51% per nessuno. Bisogna controllare una maggioranza sicura, sia alla Camera che al Senato, per poter governare. Maggioranza sicura = 51 per cento.

 

E allora?

E allora tutti i discorsi attuali sul premier sono finte esibizioni di forza. Dopo il voto il presidente Mattarella obbligherà i partiti a fare un accordo per mettere insieme il famoso 51%. I due che, sposandosi, hanno più possibilità sono Renzi e Berlusconi. Uno potrebbe prendere un 28 e l’altro un 20%. Manca ancora qualcosa, ma una piccola formazione che s’aggrega, alla fine, si trova. In questo caso, però, il capo del governo non sarà né Renzi né Berlusconi.

 

No?

No. Accordi di questo genere vogliono di solito una figura terza che garantisca tutti e due. Alla fine, a palazzo Chigi, potrebbe tornarci proprio Gentiloni.