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 2017  agosto 07 Lunedì calendario

Oggi 123 - Droghe

La storia di Adele De Vincenzi, la sedicenne di Sestri Levante, morta a Genova per una pasticca di ecstasy... Ma si può, nel 2017, morire ancora così?

È l’equivoco delle cosiddette «mezze droghe» oppure «non proprio droghe», roba all’apparenza leggera e che i ragazzi prendono credendo che non faccia male. Costano poco e tirano su, ma male fanno male. Esistono ormai tutta una serie di negozietti che le vendono legalmente. A Roma ce n’è uno di fronte all’ospedale Pertini, un altro ai Monti Tiburtini (si chiama Joint Grow), un terzo a viale Giulio Cesare (I Grow). Le canne pseudo-light si possono ordinare anche via internet sul sito Easy Joint. Negozietti così ce ne sono dappertutto.

 

Ma come fanno? La droga in Italia non è proibita?

Questa droga è legale perché il contenuto di Thc (o delta-9-tetraidrocannabinolo), cioè il principio attivo che se assunto provoca gli effetti stupefacenti, è inferiore allo 0,6 per cento, il limite consentito dalla legge. E però che succede quando la si scalda o se ne fuma troppa o si aggiunge ad altre sostanze ritenute leggere? Nei sotterranei delle città si elaborano ogni tipo di porcherie, a cui si dànno poi nomi vagamente seducenti, Krokodil, Spice, Bonzai, May, Skunk, Infinity, Hurricane. Sono le vie d’accesso allo sballo vero, e come dimostra la povera Adele ci si può lasciare la pelle. Le sostanze non hanno lo stesso effetto su tutti, e quello che a me provoca solo una certa eccitazione a te può mandarti all’altro mondo. Si racconta di genitori preda di questa illusione, che prima di una festa dei ragazzi fanno la scorta di queste pseudo droghe, nella speranza che i figli non si fumino o non s’impasticchino peggio. È tutto sbagliato, gli aprono la strada che conduce alla dipendenza.

 

L’ecstasy non è mica una pseudo-droga.

È una droga vera, che provoca euforia, eccitazione e disinibizione. Va molto forte per questo e perché te la dànno per pochi euro. Gli amici di Adele hanno detto: «L’altra volta non ci aveva fatto male».

 

Che dati ci sono sul consumo di questa roba?

Gli esperti dicono che il consumo è fuori controllo: un milione e mezzo di italiani ha consumato metanfetamine almeno una volta nella vita. In ciascun pronto soccorso delle grandi città se ne curano almeno mille all’anno.

 

Che possono fare i genitori per prevenire...

Parlare con i figli. Studiarli. Convincerli che la soluzione alle angosce dell’adolescenza non è quella, che non esistono vie facili alla crescita personale, che la sofferenza dello spirito va combattuta con le forze che la Natura stessa ci ha dato. Persuaderli che le droghe leggere non esistono, che gli stupefacenti uccidono.