19 giugno 2017
Oggi 117 - Corrida
• Com’è possibile che nell’anno 2017 la gente si appassioni ancora alla corrida?
Me lo chiede per via del torero ammazzato l’altro giorno?
• Sì. Come si chiamava?
Il torero si chiamava Iván Fandiño e aveva 36 anni. La cornata del toro - di nome Procechito - è entrata per 15 centimetri nel costato, ha trafitto il polmone destro e il rene. Fandiño ha capito che era finita e ha mormorato ai soccorritori: «Fate presto, sto morendo». È spirato mentre lo portavano in ospedale. Aveva 36 anni.
• Fatti così non succedono praticamente mai, vero?
Nel luglio dell’anno scorso, a Teruel, il toro ha ammazzato il matador Victor Barrio, di 29 anni. L’ultima vittoria del toro, prima di questa data, risale al 1985. Quindi è giusto: succede molto di rado che l’animale vinca sull’uomo.
• In questi casi, il toro ha la vita salva?
No, il toro viene ucciso lo stesso, anche se lontano dagli occhi del pubblico. Il toro cresce per cinque anni in allevamenti specializzati dove si fa in modo che veda uomini il meno possibile. Quando entra nell’arena tutto gli risulta nuovo. Il rumore lo assorda, lo sventolio della muleta davanti agli occhi è incomprensibile. Perché quegli uomini a cavallo gli ficcano nella schiena delle lance? Man mano che il tempo passa, la sfida si fa sempre più pericolosa: a che punto il toro capirà che non deve caricare la muleta, ma il torero che la agita? Appena un attimo prima, il matador lo costringe ad abbassare la testa e lo uccide, possibilmente con un colpo solo, vibrato come un passo di danza. Il senso della corrida è questo: la grazia, la bellezza, la leggerezza, l’eleganza - rappresentati dall’essere umano vestito di luce - che la vincono sulla forza nera e bruta della bestia cattiva.
• E la sensibilità animalista?
Il movimento anti-corrida è forte soprattutto in Catalogna. Per la contapposizione politica frontale con Madrid.
• Come mai si disputano anche in Francia?
Esiste una Francia spagnola. Fandiño è morto a Aire-sur-l’Adour, settemila abitanti, a un passo dai Pirenei.