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 2016  novembre 28 Lunedì calendario

Oggi 88 - Castro

Castro È morto Castro, che accadrà ora al mondo? Verrebbe da dire: niente, dato che l’arcipelago di Cuba è grande appena un terzo dell’Italia ed è abitato da 11 milioni di persone, meno dell’1 per mille dell’intera umanità. E anche Fidel: era fuori dai giochi in pratica da dieci anni, messo a terra dalle sacche che gli si erano formate nell’intestino (diverticolite). È vero che al suo posto regnava e regna il fratello Raúl, dunque, si potrebbe dire, il castrismo non è mai finito, tanto più che questo Raúl è il capo dei militari e possiamo quindi dire che a Cuba, da quando c’è Raúl, sta in piedi non solo una dittatura comunista, ma addirittura una dittatura di generali comunisti. Però Obama aveva cominciato a normalizzare i rapporti con l’isola, e i cubani, il cui Pil non arriverà quest’anno all’indispensabile crescita del 2%, hanno bisogno come il pane degli investimenti Usa nel turismo. Il Paese s’è fatto mantenere per decenni dai sovietici e poi dai venezuelani, che rovinati dal defunto dittatore Chávez, sono adesso in bancarotta. Cuba, così fascinosa, resta un paese molto povero.

Putin La ricchezza di Cuba, a parte la canna da zucchero e i sigari e il turismo, sta nella vicinanza alla costa Usa. Appena 90 chilometri. L’ideale per basi missilistiche che abbiano nel mirino New York. Ai sovietici non gli riuscì. Ma a Putin? A metà mese i cubani si sono esibiti in un’esercitazione militare. I russi gli dànno assistenza aeronautica, dichiarando che si tratta solo di roba civile (non ci crede nessuno). I sovietici tenevano una base a Lourdes, 150 chilometri dall’Avana, e l’8 ottobre il viceministro Pankov ha dichiarato di volerla ripristinare.

Trump Trump, durante la campagna, ha inveito contro Castro e le tenerezze di Obama. Grazie a questo ha battuto Hillary in Florida, dove gli esuli cubani sono due milioni. Morto Fidel, ha partecipato all’esultanza dei profughi, «Castro era un dittatore brutale, aiutiamo Cuba a ritrovare la libertà». A queste parole ha risposto duramente Aleksandr Schetinin, stella secondaria del firmamento putiniano, «parole irrispettose», «Castro ha posto le basi dell’amicizia russo-cubana». Donald e Vladimir sembravano destinati ad aprire una fase, mai vista prima, di rapporti amorosi tra Washington e Mosca. Ma forse Fidel ci ha messo la coda.