17 ottobre 2016
Oggi 82 - Usa-Russia
Guerra La guerra tra russi e americani, cioè in definitiva la terza guerra mondiale, resta molto improbabile, però non c’è dubbio che siamo di nuovo precipitati in una specie di guerra fredda, provocata dai fatti di Crimea e Ucraina, dal caos siriano, dal prezzo del petrolio e anche dalla violenta antipatia personale tra Obama e Putin. Antipatia destinata a crescere se Hillary dovesse vincere le elezioni.
Nato A ben guardare, all’origine dell’inquietudine di Putin sta il fatto che gli americani hanno inglobato nella Nato gli ex paesi comunisti - Estonia, Lettonia, Lituania - e hanno un alleato fedelissimo e fortemente anti-russo nella Polonia, cioè le loro armate (anzi le nostre armate: l’Italia sta nella Nato) premono alle frontiere russe. Gli americani stanno anche piazzando i loro missili in Polonia, un’idea che risale ai tempi di Bush, giustificata dalla minaccia iraniana. E però quei razzi possono colpire benissimo anche Mosca o San Pietroburgo. Putin ha risposto dichiarando che schiererà missili a Kaliningrad, e da lì, in teoria, potrebbe incenerire Berlino o Varsavia. Il guaio è che non c’è più l’equilibrio del terrore dei tempi sovietici, in cui i due nemici erano costretti a star fermi perché qualunque mossa dell’uno o dell’altro avrebbe portato alla distruzione del pianeta. Oggi sembra possibile una guerra senza bombe atomiche, e magari condotta per interposti paesi, come in Siria. Il pianeta non salterebbe in aria, ma il mondo sarebbe comunque ridotto a un cumulo di macerie.
Sanzioni La tensione è destinata a crescere intanto per via delle sanzioni, decise a suo tempo per punire Putin della sua aggressività in Ucraina. La Merkel s’è detta decisa a rinnovarle e aggravarle. C’è poi il capitolo Siria, giunto a quanto pare alle ultime battute (Dabiq è caduta, le ore di Mosul sembrano contare). Putin è alleato con i turchi e con gli iraniani, difende Assad e vuole avere voce in capitolo nella spartizione del dopo-guerra. Gli americani non sono troppo d’accordo.