26 settembre 2016
Oggi 79 - Grillo
Kermesse Lo scorso week-end, i grillini si sono radunati per due giorni a Palermo, in una kermesse intitolata «Italia 5 Stelle», un po’ per discutere un po’ per rifarsi il trucco dopo i guai romani. C’erano i big Di Battista e Di Maio, che resta candidato premier in pectore, il figlio di Casaleggio, Davide (molto timido), le varie streghe a cinque stelle nemiche della Raggi e poi, domenica, la stessa Virginia Raggi. Il passaggio chiave delle molte chiacchiere di Grillo è questo: «Io farò il capo politico, prenderò delle decisioni, perché alla fine qualcuno deve prendere delle decisioni, prima le prendeva insieme a Casaleggio, adesso sono da solo. Ci sono a tempo pieno, nessun passo di lato. Vogliamo dimostrare che possiamo governare Torino, Roma, Palermo, Genova, Livorno anche con gli sbagli che abbiamo fatto. Questa storia ci serve e ci dà gli anticorpi».
Raggi La Raggi, domenica, ha avuto due ore di faccia a faccia con Grillo e Casaleggio e alla fine il confronto ha partorito la seguente regola: le decisioni che riguardano Roma le prende Virginia. Sui nomi che circolano per gli assessorati ancora senza assessori (Bilancio e Partecipate) ci sono già molti mugugni dei nemici e soprattutto delle nemiche grilline della sindaca. Non si riesce neanche a nominare il nuovo capo dell’azienda dei rifiuti (Ama). In settimana, infine, il consiglio comunale dovrebbe ratificare il no alle Olimpiadi comunicato dalla Raggi la settimana scorsa. Potrebbe il consiglio comunale bocciare il No alle Olimpiadi? Sembrerebbe impossibile, ma il M5S è molto diviso al suo interno, la Raggi è detestata, lo scontro tra gli amici di Di Maio (tra cui la sindaca) e gli altri resta abbastanza nascosto, ma è in atto.
Grillo Una questione invisibile, ma esistente, è se Grillo, superato l’evento palermitano, abbia davvero voglia di fare il capo e sobbarcarsi le noie della gestione quotidiana di un gruppo di uomini e donne ambiziosi, litigiosi e con le idee non chiarissime. Il pronostico è sfavorevole.