27 giugno 2016
Oggi 66 - Renzi
Sondaggio L’ultimo sondaggio (Huffington Post, sabato 25 giugno) dice che al referendum di ottobre Renzi perderà 54 a 46. Cioè, vinceranno i no, la riforma del Senato sarà respinta e il capo del governo dovrà dimettersi. Che cosa succederà dopo (elezioni, governo di unità nazionale) è un mistero. Ma intanto: come mai il Renzi invincibile di non molte settimane fa sembra a un tratto perdente su tutta la linea? Perché intanto è diventato uomo dell’establishment (del sistema) e oggi il mondo vota in genere contro il sistema. Vedi Brexit o il successo di Trump in America.
Amministrative Il primo segnale vero è arrivato dai ballottaggi per i sindaci di domenica 19 giugno. Scesi in campo contro due sconosciute grilline, i celebri candidati di Renzi - Piero Fassino e Roberto Giachetti - hanno perso a Torino e a Roma. Infatti quelli di destra hanno votato per i candidati del Movimento 5 Stelle, cioè, se si va all’uno contro uno, in questo momento storico tutti gli esclusi votano per il candidato non renziano. Il referendum è una specie di ballottaggio e il guaio è che Renzi ha personalizzato il referendum di ottobre, dicendo che in realtà si voterà su di lui, sicché in caso di vittoria del no darà le dimissioni. Per i nemici di Renzi un’occasione troppo ghiotta.
Italicum C’è un altro guaio per Renzi. La legge elettorale detta Italicum prevede il ballottaggio tra i due partiti più votati al primo turno. Con i numeri di adesso i primi due partiti sarebbero il Pd e il Movimento 5 Stelle. Con l’esperienza delle amministrative, al ballottaggio il Movimento 5 Stelle vincerebbe di sicuro. Renzi potrebbe cambiare questa legge elettorale, ammettendo per esempio che al ballottaggio si presentino le coalizioni, invece delle singole liste. Perderebbe la faccia, perché ha sempre detto che l’Italicum non si cambia. Ma pazienza. Oppure potrebbe allearsi con Berlusconi, in modo da impedire a quelli di destra di votare per Grillo. Quanti voti perderebbe a sinistra in questo caso? Ah, saperlo.