28 marzo 2016
Oggi 54 - Bollorè
Intrattenimento Telecom ha un nuovo padrone, che si chiama Vincent Bollorè, ha 65 anni, è brettone e ricchissimo, con interessi cospicui in Africa: porti in Congo, Nigeria e Mozambico, specie là dove ci sono i terminal del petrolio; ferrovie e strade in Costa d’Avorio e Burkina Faso; piantagioni di palme e alberi della gomma in Liberia, Camerun e Nigeria. Piantagioni anche in Indonesia. E sta costruendo un porto in India. Che c’entra un imprenditore così con la nostra compagnia telefonica? C’entra perché possiede in Francia anche Vivendi, che controlla Canal+ e Universal. Quindi l’uomo è anche un signore del cosiddetto «entertainment», cioè intrattenimento. E l’intrattenimento, dal punto di vista degli affari, è soprattutto televisione-telefonia-internet, un settore che va considerato tutto insieme.
Telecom Telecom è un affare per modo di dire. Nel 2006 fatturava 30 miliardi l’anno, adesso sta a 20 (stiamo arrotondando), ha un debito di 27 miliardi - cioè superiore al fatturato - e il suo trend è in discesa. Come ha scritto l’economista Alessandro Penati, «è un ghiacciaio che si sciogli lentamente». Pure ha una rete che distribuisce un segnale, e attraverso questa rete, se modernizzata (banda larga), potrebbero passare contenuti di tutti i tipi, come film e serie. L’alleato naturale per un piano di questo genere è naturalmente Berlusconi. Il quale perde soldi in particolare con la divisione detta Mediaset Premium, che ha comprato a caro prezzo i diritti della Champions e non ha un numero di spettatori sufficiente a giustificare l’investimento.
Mediaset Ma perché un finanziere come Bollorè dovrebbe accollarsi una faccenda in perdita come questa Mediaset Premium? Nessuno lo sa, ma tutti pensano che questo sarebbe solo il primo passo per comprarsi Mediaset, dando magari in cambio azioni della stessa Vivendi. E potrebbe pure esserci il colpo dell’acquisto di una rete dalla Rai. I maligni dicono: Berlusconi è previdente, e piuttosto che lasciare i suoi gioielli ai figli...