15 febbraio 2016
Oggi 48 - Deflazione
Prezzi Si pensa che, scendendo i prezzi, dovremmo esser tutti contenti. E invece, a quanto pare, la disperazione è generale: le Borse precipitano, i grandi esperti scrivono sui giornali lunghi articoli incomprensibili. La discesa riguarda in particolare gli interessi che le banche possono applicare ai soldi che dànno in prestito, sempre più bassi (lasciamo perdere, adesso, i casi in cui le banche continuano a fare strozzinaggio). E il prezzo del petrolio. La crisi di queste due mercanzie basta a deprimere tutto il resto.
Petrolio Il petrolio a 25 dollari impoverisce i paesi che esportano questa materia prima. Per esempio la Russia o il Sudafrica o il Brasile o il Venezuela. Queste nazioni, quando vendevano bene il greggio, acquistavano poi i nostri prodotti e quindi le nostre fabbriche lavoravano bene e non chiudevano e pagavano salari accettabili. E inoltre, la Cina è in crisi e non compra più come prima. Che succede se nessuno entra più in un negozio? Che quel negozio chiude. Quindi, anche se la bolletta energetica quest’anno ci costerà meno, rischiamo di pagar cara la depressione generale. Questa depressione generale si chiama “deflazione” ed è il contrario dell’inflazione.
Deflazione Sappiamo tutti che l’inflazione aiuta i debitori: i mille euro che pagavamo all’inizio per il nostro mutuo a tasso fisso, man mano che l’inflazione toglieva valore al denaro ci pesavano sempre di meno. Con la deflazione accade il contrario: i mille euro che all’inizio pesavano un tanto, adesso che c’è la deflazione pesano molto di più, anche perché stiamo restituendo denaro con cui si potrebbero comprare molte più cose di prima. Siamo all’assurdo che i banchieri centrali, sempre lancia in resta contro l’inflazione, adesso lottano per crearne un po’, e non ci riescono, benché stampino moneta a tutto spiano. È un fenomeno che contraddice tutti i manuali di Economia. C’è infatti questo guaio: che la Storia non dà retta ai manuali e procede per conto suo lungo vie quasi sempre misteriose.