8 febbraio 2016
Oggi 47 - Primarie
Milano Il candidato a sindaco di Milano del Pd sarà il renziano dell’ultima ora Beppe Sala, l’uomo che ha ben guidato l’Expo. Lo hanno deciso le primarie di domenica scorsa: 55 mila simpatizzanti hanno scelto tra quattro candidati, due dei quali di sinistra-sinistra. Se non si fossero divisi, uno dei due - Francesca Balzani o Pierfrancesco Majorino - avrebbe vinto. Sala ha però già detto che avrà bisogno dell’aiuto di tutti per battere il candidato del centro-destra. Il partito si proclama unito, le polemiche sembrano finite. Il candidato milanese del centro-destra dovrebbe essere Stefano Parisi, ma non è ancora sicuro.
Primarie Ci interessa il metodo delle primarie. Molto semplice: siccome il voto per il Comune è personalizzato, dentro il Pd si affrontano vari aspiranti-sindaco e chi arriva primo sarà candidato. Che differenza c’è con le primarie americane in corso adesso? La differenza è che da noi, nonostante siano in crisi, i partiti contano molto e i loro vertici controllano la scelta dei candidati. Negli Stati Uniti il Partito democratico e quello repubblicano sono in qualche modo liquidi, cioè non fortemente strutturati come i nostri, e lasciano che si affrontino liberamente quelli capaci di raccogliere denaro dai loro sostenitori. Da noi si sa quasi sempre prima chi vincerà. Da loro non si sa mai.
Roma e Napoli Berlusconi non vuol sentir parlare di primarie. Da ultimo sembra che a Roma l’imprenditore Alfio Marchini scenderà in campo a nome di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, facendosi cioè federatore del centro-destra. Ma c’è un spaccatura anche qui: Francesco Storace è deciso a correre da solo. A sinistra il renziano Giachetti si prepara a misurarsi col sinistro Roberto Morassut, che avrà l’appoggio sia di Veltroni che di D’Alema che del potente ras locale Goffredo Bettini. Vincerà però Giachetti. A Napoli tutti si dicono certi che De Magistris sarà confermato sindaco grazie al sostegno grillino. Bassolino vincerà dunque inutilmente le primarie del Pd.