19 ottobre 2015
Oggi 31 - Unioni civili
Unione civile Si chiama “unione civile” quella in cui due persone si mettono insieme, ma non si sposano. Niente di strano, ma capita qualche volta che le “due persone” siano dello stesso sesso. E qui cominciano i guai.
Polemiche La senatrice del Pd Monica Cirinnà ha scritto una legge per regolare la faccenda, legge che andrà in aula a gennaio. Il coordinatore del Nuovo Centro Destra, Gaetano Quagliariello, si è però dimesso dalla carica perché secondo lui su un tema simile l’Ncd dovrebbe uscire dal governo. Altre cannonate sono in arrivo perché alcuni sostengono che la legge è troppo avanzata e altri che lo è troppo poco. Monsignor Nunzio Galantino, capo dei vescovi italiani, è andato in tv dalla Annunziata a dire che il governo farebbe bene, piuttosto, ad occuparsi delle famiglie normali, col papà maschio e la moglie femmina.
La legge La legge Cirinnà prevede un’estensione alle coppie di fatto delle tutele previste dal normale diritto di famiglia, per esempio l’assegno di reversibilità. Ma non equipara l’unione civile al matrimonio e vieta ai gay di adottare bambini, a meno che non siano figli del partner. Vedremo come sarà cambiato il testo in Parlamento, ma intanto ricordiamo che quasi ogni paese europeo ha norme di tutela per questo tipo di quasi-famiglie (che la Cirinnà, nel caso degli omosessuali, definisce “specifiche formazioni sessuali”).
Scialpy Ci sono casi di omosessuali che si sono sposati all’estero e hanno poi provato a farsi registrare come coniugi dai comuni italiani. Qualche volta i comuni hanno accettato (per esempio, Marino a Roma), qualche altra no. In nessun caso però, allo stato, il matrimonio omosessuale è valido. Tuttavia, se un gay finisce in ospedale, i medici sono obbligati a informare il partner, sposato o no che sia. Abbiamo sentito in questi giorni la storia del cantante Scialpy, operato al cuore e a suo dire lasciato solo, perché al marito Roberto Blasi, sposato ad agosto, sarebbe stato impedito di avvicinarsi. Si direbbero esagerazioni.