Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 17 Lunedì calendario

Oggi 22 - Cuba

Bandiere La vigilia di Ferragosto, sul palazzo Malecon dell’Avana, è stata issata la bandiera a stelle e a strisce degli Stati Uniti. Un mese prima, 20 luglio, sulla vecchia sede di Washington, era stata issata quella cubana, . Le due ambasciate sono state riaperte, le relazioni ristabilite. Cuba e Stati Uniti non si parlavano da 54 anni.

 

Embargo Ci si chiede se, al di là della commozione e delle rievocazioni storiche, la cosa presenta qualche vantaggio materiale, magari anche per l’Italia. La risposta è: sì. Subito dopo la crisi della Baia dei Porci nel 1962 (navi sovietiche cariche di missili ricacciate indietro da Kennedy), il Congresso varò il cosiddetto embargo: era vietata l’importazione di qualunque prodotto cubano, vietate alle aziende americane e alle loro divisioni estere le relazioni commerciali con l’isola, vietata ogni transazione finanziaria con i cubani, niente turismo, niente sigari. Divieto che riguardava anche gli alleati, infatti gli americani hanno inferto alla banca Paribas una multa di nove milioni di dollari per aver ignorato la prescrizione. Questo isolamento sarebbe costato a Cuba 160 miliardi di dollari. L’isola ha vissuto con i soldi dell’Urss e poi con quelli del venezuelano Chávez. Ma è comunque ridotta in miseria. Circolano due monete, una per i residenti l’altra per gli stranieri. Gli stipendi valgono poche decine di spiccioli. Gli americani la rifaranno ricca con vantaggi per tutti: a Cuba è tutto da costruire, ci sarà lavoro anche per noi.

 

Ma C’è però un “ma”: in America vivono tre milioni di esuli, generalmente contrari ad ogni accordo con i Castro. Due dei candidati alla Casa Bianca - Jeff Bush e Marco Rubio - sono fieramente contrari a ogni intesa. Rubio discende addirittura da una famiglia di profughi. Infine, il Congresso a maggioranza repubblicana vuol dare addosso a Obama e a Cuba. Obama, all’Avana, pronunciò una delle sue famose frasi: «Todos somos americanos». Non è detto che gli americani degli Stati Uniti lo pensino davvero.