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 2015  luglio 20 Lunedì calendario

Oggi 19 - Borsellino

Intricata Una faccenda intricata come quella siciliana si può spiegare in due parole: all’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, due tizi che non avevano alcun ruolo cercavano di imporre scelte loro. E il governatore Rosario Crocetta non li teneva a bada.

 

Cognome La Borsellino, 45 anni, sposata, laureata in Farmacia, è la figlia di Paolo Borsellino, il giudice fatto a pezzi dalla mafia nel 1992. Quindi, un nome importante. Prima di essere chiamata dalla politica era funzionario all’assessorato alla Salute della Regione. Il governatore Crocetta, del Pd, vinte le elezioni, le affidò proprio quell’assessorato. In campagna elettorale, Crocetta aveva sostenuto che tutto sarebbe cambiato e in particolare il mondo della Sanità: niente più consorterie o raccomandati della politica, esaltazione del merito e della competenza, fine degli sprechi. A garanzia di questo un cognome come quello della Borsellino.

 

Dimissioni Lo scorso 2 luglio, la Borsellino s’è dimessa. La ragione, spiegata in parecchie interviste, è «che il presidente Crocetta non mi diceva tutto». Frase che significa: il presidente dava retta a tizi che volevano decidere chi nominare, chi promuovere, quali appalti assegnare scavalcando l’assessorato e gestendo la cosa pubblica con criteri privatistici. Il contrario di quanto promesso da Crocetta in campagna elettorale.

 

Tutino I due tizi in questione si chiamano Matteo Tutino e Giacomo Sampieri. Tutino è un chirurgo plastico piuttosto celebre in Sicilia che ha tra i suoi pazienti lo stesso governatore. È finito in galera a giugno per truffa, peculato, abuso d’ufficio e falso. Nella stessa inchiesta è coinvolto anche Sampieri, dirigente di Villa Sofia. Tutino aveva preparato un suo elenco di dirigenti delle Asp da nominare che aveva sottoposto a Crocetta all’insaputa della Borsellino. I due volevano affidare a chi dicevano loro, e senza far gare, la Banca dei tessuti. Eccetera eccetera. Crocetta gli dava retta ed è per questo che alla fine la Borsellino l’ha mollato.