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 2015  giugno 29 Lunedì calendario

Oggi 16 - Italia Grecia

La Grecia sta fallendo e forse uscirà dall’euro. Ci si chiede se la cosa avrà qualche influenza sui nostri portafogli, e le risposte sono in genere ottimiste: no, nessuna conseguenza. Però qualche rischio esiste. Vediamo.

 

Spread Siccome il Paese messo peggio dopo la Grecia è l’Italia, si teme che i grandi fondi internazionali si mettano a vendere a man bassa i titoli del nostro debito pubblico. La conseguenza sarebbe un innalzamento dello spread, cioè, in pratica, pagheremmo interessi più alti sui bond che vendiamo al mondo. Però se qualcuno compra quello che gli speculatori vendono non potrà succedere niente. E la Bce, cioè Draghi, comprerà tutto quello che c’è da comprare. Anzi: basta l’intenzione dichiarata per fermare gli speculatori. Inoltre il nostro ministero dell’Economia, presentendo la tempesta, aveva venduto già ad aprile quasi la metà di tutti i bond che ci servono quest’anno.

 

Turisti Le agenzie di viaggio sostengono che non ci sono rischi per i turisti. Basterà non fare affidamento sulle carte di credito e portarsi dietro più contanti. Rassegnarsi però a qualche furbata più del solito da parte di tassisti, ristoranti, guide ecc.

 

I soldi che la Grecia ci deve restituire Si tratta di quasi 40 miliardi. Di questi, 10 riguardano un prestito diretto da noi a loro, il cui capitale però Atene dovrà cominciare a rimborsare nel 2020. Per ora, quindi, nessun contraccolpo. Quanto agli interessi, il ministero non li ha messi in bilancio, e quindi i nostri conti pubblici non peggioreranno. Altri 27,5 miliardi sono garanzie prestate dall’Italia al Fondo salva-stati. Il Fondo potrà chiederceli solo se il fallimento greco genererà una tempesta generalizzata sui mercati.

 

Corsa in banca E se gli italiani, spaventati, corrono in banca a ritirare i loro soldi? Un rischio del genere, tutto e solo psicologico, esiste.

 

Imprese Esiste poi il rischio che le imprese italiane non recuperino i loro crediti greci. Ma sono somme piccolissime, in tutto non arrivano a tre miliardi di euro.