Corriere della Sera, 13 aprile 2024
I bianchi che superano i rossi nel segno della leggerezza
I vini stanno diventando più «leggeri», eleganti senza mostrare i muscoli dell’alcol. Più bianchi che rossi, perché cambia il gusto dei consumatori (l’88% degli italiani, tra occasioni speciali e uso quotidiano, secondo un sondaggio Euromedia Research per «Porta a Porta»). Non è una moda ma una svolta destinata a far sentire a lungo gli effetti. Si beve sempre meno, anche a causa dell’inflazione e delle spinte salutiste. Le esportazioni sono in frenata, per le guerre, e i costi delle materie prime non calano dopo i rialzi record, vetro in testa.
È sotto questo cielo che domani si apre Vinitaly a Verona. Preceduto da OperaWine, la vetrina con 131 produttori selezionati dalla rivista statunitense Wine Spectator. Fino a mercoledì 17 in centomila metri quadrati, 4.000 espositori soprattutto italiani ma provenienti anche da altri 30 Paesi, mostreranno come intendono reagire per tornare a crescere. Si capirà se ha ragione Pietro Mastroberardino, il presidente del gruppo Grandi Marchi, convinto che il settore passerà senza troppi danni la nottata, come è stato per molte altre crisi. Oppure se quelli in corso sono segnali di un cambiamento strutturale, tra le nuove generazioni meno affascinate dal vino e le leggi «neo proibizioniste» che arrivano da Bruxelles (Belgio e Irlanda hanno già deciso di adottare etichette con allarmi sanitari, sul modello usato per le sigarette).
Per scrutare le tendenze basterà affacciarsi tra i padiglioni 11 e 12 dove è stato allestito lo stand «Casa Corriere» (a cui partecipano le redazioni di Economia e di Pianeta 2030). Ogni giorno saranno intervistati, dal mattino al pomeriggio, decine di vignaioli, soprattutto quelli recensiti nella guida del Corriere della Sera firmata con James Suckling. Per finire (mercoledì in sala Iris, alle 11) con una degustazione dedicata ai personaggi del vino che arrivano da altri mondi, come l’attrice Carole Bouquet, il calciatore della Juve Andrea Barzagli, lo chef Carlo Cracco e la moglie Rosa Fanti, l’ex premier Massimo D’Alema con la figlia Giulia.
Lo scenario
Le esportazioni sono in frenata per le guerre e i costi delle materie prime non calano
Sarà l’anno della cavalcata dei bianchi a svantaggio dei rossi? Il verdetto arriverà anche dai 1.200 buyer da 65 Paesi portati da Vinitaly e da Ice a Verona.
Intanto il desiderio di piacevolezza nel bicchiere che aumenta nel mondo, sta facendo nascere una nuova categoria, soprattutto per le nuove generazioni: le bevande a base di vino. Ad esempio quelle aromatizzate con frutta, con un mercato quadruplicato in due anni negli Stati Uniti, da 20 a 81 milioni di dollari.
Nuove tendenze
Tra i più giovani si diffondono le bevande al gusto di vino, aromatizzate con frutta
In crescita, sempre negli Usa, anche i vini con alcol pari o inferiore ai 7 gradi, che ormai sono vicini al miliardo di dollari, secondo l’Osservatorio del Vino-Uiv: l’Italia è presente, non solo con il Moscato. I vini alcool-free sono per ora una nicchia da 62 milioni di dollari. Il colosso Argea porta al Vinitaly ben 8 etichette no alcol dalle cantine di 5 regioni, dal Veneto alla Sicilia. «Una risposta alla domanda crescente dei consumatori di tutto il mondo che vogliono coniugare gusto del vino e leggerezza – dice l’ad Massimo Romani —. In Europa il no alcol, tra vino e birra, passerà da 9,4 miliardi di dollari del 2023 a 16,8 del 2032».
La spinta salutista si affianca alla ricerca di vini sempre più sostenibili dal punto di vista ambientale, con attenzione in aumento per i biologici, per i vitigni resistenti alle malattie (in modo da diminuire l’uso di fitofarmaci), per gli autoctoni di zone ancora non del tutto valorizzate e per le antiche pratiche di vinificazione. Quali? Ad esempio l’uso delle anfore, a cui per la prima volta quest’anno Vinitaly dedicherà un evento su misura a giugno.