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 2023  novembre 28 Martedì calendario

Periscopio

Uno sciame senza precedenti di droni e missili è stato lanciato contro Kiev nel giorno dell’Holodomor, quando si ricorda la strage provocata dalla deliberata carestia sovietica, trasmettendo all’intera Ucraina un messaggio inequivocabile: l’inverno sarà durissimo. Gianluca Di Feo, Repubblica.
Ci sono nel vano della finestra / faticose lineette di matita. / Com’era audace la mano / che misurava l’altezza del bambino! / Guarda più su: più su non ce ne sono. / Al loro posto segni più precisi: / lungo tutta la snellezza giovanile / fino all’altezza adulta / tacche di spari sulla linea della vita. Wisawa Szymborska, Dimensioni (in Canzone nera, Adelphi 2022).

[Venerdì 24]. Gaza, liberati i primi ostaggi. Sono dieci lavoratori thailandesi, un filippino e tredici israeliani. Titolo del Corriere della Sera.

[Sabato 25]. La tregua sul filo: «ritardi negli aiuti». Poi Hamas consegna altri 17 ostaggi. Titolo di Repubblica.
Nessuna di queste persone sa nulla della sua vita dopo il 7 ottobre, questi giorni serviranno a riempire il vuoto. Alcuni non sanno neppure di non avere più una famiglia, altri l’hanno vista morire, come Adina Moshe, che si trovava nel rifugio con suo marito e quando i terroristi hanno fatto irruzione hanno subito ucciso lui e preso lei. Nella testa tutti gli ostaggi hanno le violenze dei kibbutz, il buio della prigionia e poi questa liberazione improvvisa, tra sconosciuti. Micol Flammini 1, il Foglio.
Festa a Gaza, bandiere di Hamas per gli scarcerati. Corriere 2.
I bambini liberati. Avigail è orfana. Hila separata dalla mamma. Corriere 1.

[Questa guerra? Finirà] probabilmente con un mezzo fallimento. Ma forse l’insoddisfazione popolare per la campagna militare contro Hamas porterà successivamente a una rabbia che condurrà a un cambiamento che metterà fine alla storica mentalità israeliana orientata alla conciliazione. Daniel Pipes, Mailing List di D. Pipes.
In Italia la sinistra tifa per Hamas. E per l’Islam. Dal web.
Ragazze minorenni sono state seviziate come le loro madri, davanti agli occhi degli altri membri della famiglia. Nonne, anche su sedia a rotelle, sono state abusate e sodomizzate. I terroristi hanno filmato i loro atti atroci in cruenti snuff movie (film di porno-torture) da condividere sui social e trasmettere in streaming dalle loro telecamere GoPro. (…) Bambine israeliane sono state violentate il 7 ottobre. Dov’è l’indignazione di Save the Children e dell’Unicef? Yedioth Ahronoth (dal Foglio).

Si legge nelle motivazioni di «Non una di meno» [il movimento «femminista» e «transfemminista» che ha organizzato la manifestazione romana nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne] che lo Stato italiano «schierandosi in aperto supporto dello Stato coloniale d’Israele appoggia di fatto il genocidio in corso del popolo palestinese». Oltre a essere falso, nulla c’entra con l’oggetto della manifestazione, né con la giornata dell’Onu. Suona invece a insulto per le donne ebree stuprate dal patriarcato islamista (e per le donne di Gaza che lo subiscono). Micol Flammini 2, il Foglio.
Da parte delle organizzatrici [è stato rimosso il] più clamoroso stupro di massa dei nostri tempi. Amplificato, questo mancato riferimento, dall’esplicita adesione della manifestazione alla lotta «contro il genocidio d’uno Stato colonialista nei confronti di Gaza». E dalla presenza del Movimento degli studenti palestinesi. Con tanto di slogan e bandiere. Le bandiere d’Israele invece non erano ammesse. [Era concessa] la presenza di singole cittadine israeliane. Senza segni d’identificazione, beninteso. Paolo Mieli, Corriere della Sera.

Come rovinare una causa sacrosanta con un corteo da centro sociale [o da Reichsparteitag nazista]. Titolo di HuffPost.
[Ma soprattutto col ridicolo:] Onda fucsia. Apertura di Repubblica.
Per dirla in estrema sintesi: nella guerra in due fasi che le democrazie liberali furono costrette a ingaggiare contro i totalitarismi – una combattuta a suon di bombe contro il nazifascismo nella seconda guerra mondiale, l’altra come una lunga partita a scacchi contro il comunismo durante la guerra fredda che ne seguì – una parte non marginale del nostro Paese è stata schierata sul fronte nemico. [E ci siamo ancora]. Vittorio Emanuele Parsi, Madre Patria, Bompiani 2023.
C’è un altro ostaggio da liberare: il Pd dalla [Cayenna della] segreteria Elly Schlein. Francesco Damato, graffidamato.com.

L’ultima della Cgil: «L’emergenza Covid non è finita». Landini: «... pe’ non parlà dei danni che ancora sta a fa la peste bubbonica». Osho, il Tempo.
Meloni ha dimenticato d’aver promesso di voler uscire dall’euro. Lo ha negato davanti a un microfono, una telecamera e 200 senatori. Si sa che, quando si entra a Palazzo Chigi, la memoria può fare brutti scherzi a chi aveva promesso enormità agli elettori. Lo stesso è già accaduto ad alcuni predecessori della leader di Fratelli d’Italia, e accadrà ancora in futuro. E la colpa non è dei muri di Chigi, né delle dimenticanze dei presidenti del Consiglio, ma degli elettori che – quelli sì – hanno la memoria troppo corta. Lorenzo Borgia, il Foglio.
Non che in Europa vada meglio. Geert Wilders [in Olanda] propone la fine della libera circolazione della manodopera nell’Unione, l’interruzione del sostegno militare all’Ucraina e un referendum sulla Nexit (l’uscita dei Paesi Bassi dal blocco europeo). E poi fine delle leggi sulla riduzione delle emissioni di azoto, mantenimento delle centrali a carbone e a gas, maggiore estrazione di gas nel Mare del Nord. Niente turbine eoliche, niente pannelli solari. Ritiro dagli accordi sul clima. Francesco Del Vecchio, Linkiesta.
Congratulazioni all’amico Geert Wilders (…) per la sua straordinaria vittoria elettorale. Una nuova Europa è possibile. Matteo Salvini, un tweet.
Affondo del ministro Crosetto: «Un’opposizione giudiziaria vuole affossare il governo». Titolo del Tempo.
L’anm: fake news. Corriere della Sera.
Crosetto: attacco preventivo ai magistrati. Di che ha paura? Titolo del Sospetto quotidiano.
Trent’anni [da Tangentopoli in poi] d’ingerenze innegabili. Il Giornale.
La giustizia più sospetta è quella fondata sui sospetti [e sulle ingerenze, specie innegabili]. Roberto Gervaso.