Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  novembre 28 Martedì calendario

Così i soci francesi hanno strapagato la società di Gasparri

Dice Maurizio Gasparri che la società di cui è presidente dal giugno 2021, Cyberealm Srl, non ha appalti pubblici. È vero. Gli appalti Consip per la sicurezza informatica e quelli con Rai, Esercito e Carabinieri li hanno Atlantica Cyber Security e Atlantica Digital, entrambe con sede in via Barberini a Roma. La prima è tuttora partecipata da Cyberealm al 24%: è la società operativa nella protezione dalle incursioni informatiche. Il 20 giugno 2022, però, Cyberealm ha ceduto il 25% di Atlantica Cyber Security al gruppo Smart4 Engineering, guidato dal francese Cyril Roger e dall’italiano Carlo Torino, che ne ha acquisito così la quota di controllo.
Roger è stato a capo di Altran, gruppo di consulenza ingegneristica oggi passato a Capgemini, che lavora tra gli altri per industrie della difesa e dell’aerospazio in Francia e altrove. Torino invece viene da Portici (Napoli), ha lavorato per Goldman Sachs ed è noto alle cronache per aver fatto da intermediario per una conferenza di Matteo Renzi ad Abu Dhabi. Un pagamento di 33 mila euro, transitato su un conto di Torino prima di arrivare a Renzi, è anche finito in un’indagine giudiziaria, che però è stato archiviata.
La cessione
800 mila euro di utili per Cyberealm
Il gruppo Sm4 l’ha pagato bene quel 25% di Atlantica Cyber Security. A Cyberealm, rappresentata dall’amministratore delegato italo-israeliano Leone Ouazana, sono andati 1,2 milioni di euro, “somma che non compromette – si legge nell’atto di cessione – il pagamento alla parte cedente di eventuali ulteriori importi che dovessero esserle dovuti a titolo di corrispettivo, nel rispetto dei termini e condizioni di cui a separati accordi”. Appena due mesi prima il 25% della stessa società era stato frazionato tra i soci Pierre Levy e altri al suo valore nominale di appena 25 mila euro. In due mesi, secondo la ricostruzione di Report diffusa ieri in una clip sui social come seconda anticipazione dell’inchiesta che andrà in onda domenica prossima, il valore si è moltiplicato per 48, senza che almeno apparentemente fosse accaduto nulla che lo giustifichi. A bilancio vale un utile di 800 mila euro, al netto di un dividendo di 400 mila, per la società presieduta da Gasparri. Negli anni precedenti, 2020 e 2021, aveva registrato perdite, come del resto Atlantica Cyber Security. “È una start up”, ha detto Torino a Report, quindi Sm4 ha pagato “il valore futuro”. Peraltro Cyberealm resta tuttora socia dell’azienda rappresentata da Roger e Torino con il 24% di Atlantica Cyber Security. La quale, ha scritto Domani, ha anche una partnership con Elettronica, società partecipata al 31% dal gruppo pubblico Leonardo, ex Finmeccanica.
Gasparri sostiene di non sapere granché della vendita a Sm4 delle quote di Atlantica Cyber Security: “A cose avvenute mi hanno informato di questa che non è materia che compete la mia funzione”, ha dichiarato a Report, confermando la linea che nega qualsiasi “ruolo operativo” in Cyberealm. Vedremo quale sarà la valutazione del Senato, al quale Gasparri in oltre due anni non ha mai ritenuto di comunicare nulla nello stato patrimoniale. Intanto però, da quando nel giugno 2021 ha assunto la presidenza della società, esercita la sua delega a “curare e gestire i rapporti istituzionali con enti pubblici e privati”, come si legge nella relativa delibera.
La società
Uomini legati ai servizi israeliani
È stato lui, ad esempio, a favorire lo scorso luglio l’appuntamento all’Agenzia delle Dogane per i due rappresentanti di una società partecipata che proponeva l’acquisto di un software per la catalogazione delle merci, affare poi non concluso. Uno dei due si chiama Arik Ben Haim ed è legato agli apparati di sicurezza israeliani. Come lo stesso Ouzana del resto, che nel servizio andato in onda domenica sera ha risposto a Report mentre era impegnato in attività dell’intelligence di Tel Aviv nell’ambito del conflitto in corso con Hamas. E come un altro misterioso personaggio di questa storia, Oozi Cats, a lungo a capo della società italiana Telit: fabbricava telefonini, era un asset strategico pubblico che fu venduto nel 2004 al gruppo israeliano Dai Telecom di Cats, quando Gasparri era ministro delle Telecomunicazioni del governo Berlusconi-2. Poi, per qualche hanno, è stato anche nel cda di Telit.