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 2023  settembre 26 Martedì calendario

Messina Denaro e le sue donne

Essere figlie di un uomo d’onore comporta regole difficili da sopportare, comportamenti codificati, percorsi obbligati. Eppure anche in questo Matteo Messina Denaro sembrava fare eccezione. Non si era mai sposato per una scelta precisa, una scelta di carriera.


Mi spiego: Matteo Messina Denaro, uomo d’onore che ha scalato le posizioni gerarchiche dentro Cosa Nostra nella fazione corleonese, sapeva benissimo che l’affidabilità era data dal comportamento personale e privato. L’affidabilità, quindi, sarebbe stata compromessa – a lui, che non ha mai sopportato la monogamia e le relazioni esclusive – se avesse sposato una donna per poi mantenere relazioni che Cosa Nostra definisce ancora «adulterine». Sì, è esattamente quello che avete capito: se Matteo Messina Denaro si fosse sposato e avesse iniziato ad avere altre relazioni, avrebbe minato la considerazione di affidabilità che riceveva da Salvatore Riina, e poi da Bernardo Provenzano.
Non sposandosi, Matteo Messina Denaro ha mantenuto la credibilità verso le gerarchie superiori. Messina Denaro ha una figlia nata da una delle sue relazioni avute durante l’infinita latitanza. Le indagini ce la segnalano come unica (anche se indiscrezioni mai confermate parlano di altri figli). Nata da una donna che non ha sposato, è stata però chiamata come la madre del boss, Lorenza, e per tutta la sua vita, fino a pochi giorni fa, Lorenza Alagna, figlia di Franca Maria Alagna.
Matteo Messina Denaro prova negli anni a tenere fuori Lorenza Alagna dalle dinamiche di Cosa Nostra. Le scrive più volte «Stai lontana dai mondi che non conosci», intende consigliarle di non frequentare persone che le sono state indicate come sicure. Non vuole che lei possa diventare mezzo di scambio di potere, che qualcuno possa avvicinarla, fidanzarsi, per raggiungere una posizione economica, di potere, creare alleanze in seno a Cosa Nostra. Insomma, non vuole usare sua figlia, né che sia usata per codificare nuovi patti di mafia.
Di fatto, però, quello che succede è che col tempo Lorenza si allontana da suo padre e ne rifiuta i codici. Lui ne è molto infastidito al punto da scrivere parole molto pesanti nelle lettere che sono state sequestrate nella sua abitazione. Probabilmente ciò che lo infastidisce è l’indifferenza che Lorenza ha verso la sua famiglia paterna e che cambia fidanzati. Quindi il comportamento sentimentale libero che per sé stesso ha mantenuto non lo sopporta per la figlia. Molti fidanzati – in realtà non sappiamo quanti, le indagini non lo segnalano – ma per intenderci basta anche semplicemente frequentare un ragazzo non approvato dal padre o, banalmente, non sposare il primo fidanzato per essere indicata come «poco di buono». Matteo Messina Denaro, in queste lettere però lascia trasparire il suo senso di colpa di padre assente: «La mancanza del padre non è di per sé motivo di degenerazione educativa, è solo Lorenza che è degenerata nell’intimo, le altre di cui so sono cresciute onestamente».
Probabilmente è arrabbiato proprio per il comportamento che definisce «libertino», tant’è vero che in una chat dirà: «Capisce solo il ca...o, forse solo quello capisce».
Si è parlato a lungo di una distanza tra lei e il padre quando invece, a pochi giorni dalla morte, Lorenza diventa Messina Denaro. Prende il cognome del padre. E come è possibile, dopo tutti questi insulti, dopo averla definita nel peggiore dei modi – «imbelle», «ebete» —? Beh, non c’è nessuna ragione nobile, nessun’altra ragione che quella di sempre, quella che muove ogni uomo e ogni donna, quella che muove quasi ogni essere umano. Il denaro. E sì, perché le Procure non riusciranno mai a identificare tutti i soldi di Matteo Messina Denaro. È sempre un segmento quello che viene scoperto, soprattutto riguardante i beni materiali in Italia, ma i conti esteri, i suoi soldi probabilmente in Albania – un territorio dove le indagini lo hanno tracciato spesso —, i soldi nei paradisi fiscali, quelli non si raggiungono mai. Ebbene, quel denaro a chi andrà? Soltanto a eredi riconosciuti dal boss stesso. L’eredità in Cosa Nostra non risponde alla legge, l’eredità di un uomo d’onore non si ripartisce, non si regolamenta, ma va a chi dice lui. E, soprattutto, non può andare a nessun figlio che non abbia il cognome del padre. I soldi che Cosa Nostra deve alla famiglia di Messina Denaro possono andare solo a un Messina Denaro. O a una Messina Denaro. Ecco spiegato l’arcano. Lorenza, prendendo il cognome del padre, ne prende il titolo a gestirne i capitali. E soprattutto ne prende l’eredità spirituale. In breve: dal suo sangue discende un sangue riconosciuto da Cosa Nostra.
Lei non ha avuto, per quel che sappiamo, sino ad ora un ruolo in Cosa Nostra: con la scelta che ha fatto i nipoti di Messina Denaro porteranno il suo cognome e i suoi «titoli di nobiltà». E così, la figlia che era scappata dalla bolla mafiosa in cui era destinata a vivere, poco prima della scomparsa del padre decide di riceverne la benedizione, probabilmente per gestirne l’eredità, e di essere per sempre l’erede di Matteo Messina Denaro. Poteva interrompere – rifiutando il cognome e quindi ogni legittimità di successione – la stirpe, invece ha deciso di non farlo.