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 2023  giugno 05 Lunedì calendario

Teheran, minaccia lontana

Il rapporto pubblicato la scorsa settimana dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) è certamente allarmante ma non basta a giustificare il panico mediatico e l’isteria di alcuni politici. Non è necessario fare nomi.
Deve essere chiaro: l’Iran è sulla soglia nucleare e lo è da almeno due anni, ma è ancora lontano dall’ottenere un’arma nucleare.
Affinché l’Iran abbia un ordigno nucleare che possa minacciare Israele e altri Paesi, ci vorranno almeno uno-due anni. E per passare da uno stato di soglia nucleare a uno in possesso di un’arma nucleare sono necessarie tre cose.
Il primo è costituito da dozzine di chili di materiale fissile – uranio arricchito a un livello del 90% –, il secondo è un meccanismo collaudato per provocare un’esplosione nucleare e il terzo è una testata nucleare e il missile balistico o da crociera, o un jet che possa trasportare una testata o una bomba nucleare a una distanza di oltre mille chilometri. Dei tre, l’Iran ha solo il primo. Secondo l’ultimo rapporto dell’Aiea, Teheran dispone di uranio arricchito a vari livelli in una quantità che basterebbe per sette testate nucleari, ma non ha gli altri due componenti per poter ottenere la capacità nucleare.
L’Iran ha già 114,1 chilogrammi di uranio arricchito al 60% che può essere aumentato a livello militare entro dodici giorni. Ma ancora una volta, ciò non significa che sia già in possesso di un’arma nucleare. In termini pratici, l’Iran non sta correndo verso la capacità nucleare. Sta prendendo le cose con calma, ma anche il processo di arricchimento di sempre più uranio a livelli che vanno dal 5% al 60% serve bene agli obiettivi strategici di Teheran.
Le quantità di materiale fissile in suo possesso esercitano un’enorme pressione sugli Usa affinché prendano provvedimenti per impedire a Israele di considerare l’Iran sull’orlo della capacità nucleare e quindi di scegliere di colpire con un attacco militare. Ecco il problema di Washington: non sa quando Israele riterrà che l’Iran abbia oltrepassato la linea rossa e l’amministrazione Biden teme che l’attuale governo di ultra destra guidato da Netanyahu possa agire prima del previsto.