Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  maggio 27 Sabato calendario

Intervista a J-Ax

J-Ax, oltre quarantamila spettatori nelle quattro serate degli Articolo 31 al Forum. «E dire che io avevo proposto di suonare una data al Fabrique di Milano, che è molto più piccolo. Il mio motto ormai è stay safe, resta sicuro». E ora? «Prima abbiamo chiesto che la gente venisse da noi. Da luglio saremo noi ad andare da loro con un tour in giro per l’Italia almeno fino alla fine di agosto». Poi vacanza? «Poi inizieremo a pubblicare singoli che poi diventeranno un album». L’altra sera in un Forum di Assago obiettivamente strapieno gli Articolo 31 hanno raccontato la loro storia fatta di rime rap, provocazioni, esagerazioni ma pure musica suonata bene dal vivo. J-Ax con un cappotto di pelliccia, Dj Jad inarrestabile qui e là sul palco e poi a «scratchare» dietro la console. Due ore e mezza, una quarantina di brani, molte incursioni e una sorpresa (di cui poi J-Ax racconterà altri dettagli). «Ho letto su Rolling Stone che l’ora e mezza di concerto di Avril Lavigne era un pregio. Ma il giornalista non ha pagato il biglietto. Noi suoniamo per chi ha pagato il biglietto e quindi facciamo due ore e mezza». Occhio: trent’anni dopo il primo disco (Strade di città) gli Articolo 31 non hanno solo un pubblico di cinquantenni nostalgici perché in platea c’era pure una valanga di ragazze e ragazzi che erano alle elementari quando Maria Maria vinceva Un disco per l’Estate del 1995. A proposito di estate, nell’ultima sera al Forum sono arrivati anche Annalisa e Fedez per la prima uscita ufficiale di Disco paradise, il vostro candidato a tormentone dell’estate. «Fedez ha avuto una idea, mi ha chiamato e mi ha proposto di fare questa cosa che è una figata. Ho accettato anche perché questa canzone raccoglie idealmente la mia carriera: il passato remoto e il presente degli Articolo 31, la fase con Fedez e pure un’esperienza con Annalisa, il brano Supercalifragili». Di lei scrivono che è la regina del pop italiano. «Di certo non ha mai fatto un brutto singolo, conosce il pop e non tenta di giustificarsi presentandosi diversa da come è. E poi per fortuna c’è lei. Altrimenti io, Dj Jad e Fedez saremmo stati solo tre tamarri con una canzone nuova. Lei è il nostro scudo social». (sorride – ndr) Gli Articolo 31 a cavallo delle generazioni. «L’altro giorno Chiara Ferragni ha fatto un selfie con Jad e ora anche lui è fashionable, è di moda. Ormai siamo nel metaverso». (anche Jad sorride – ndr) L’altro giorno Max Pezzali ha ricordato che a metà anni ’90 gli 883 e gli Articolo 31 erano gli underdog gli sfavoriti per il successo. «Con Max abbiamo iniziato da alternativi anche se non venivamo dalla musica alternative. Lui ha raccontato la provincia. Noi la periferia». La scenografia del Forum è un gigantesco stereo, un simbolo del rap che si ascoltava per strada. «Ho capito perché gli Articolo 31 sono rimasti nella memoria dei fan. Siamo persone che hanno avuto successo e poi lo hanno perso e infine lo hanno ripreso: ci ha insegnato molto». Durante il concerto ha accennato che le vostre canzoni hanno accompagnato i fan anche «nei momenti duri». E molti hanno applaudito commossi. «Ci sono brani sui quali non scommettevamo un soldo come Gente che spera o A pugni con il mondo, che non sono mai diventati dei singoli da classifica ma ora sono la gente ce li chiede ai concerti». Sono sempre le canzoni a fare la differenza. «È il karma del pop. Dagli anni ’60 i discografici hanno iniziato a farci comprare i dischi con tanti brani. Ma la gente vuole soprattutto le singole canzoni, ormai è chiaro.