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 2023  marzo 20 Lunedì calendario

Come diventare fedeli della chiesa dell’Altrove di Grillo

MILANO «Il nostro universo potrebbe non essere l’unico, ma solo uno fra molti universi paralleli. Tutto questo ci porta a pensare che l’umanità sia davvero poca cosa rispetto alla Realtà delle ultime rappresentazioni di scienza. Dunque la Realtà religiosa deve per forza trovarsi Altrove». Scrive così Beppe Grillo per spiegare di cosa si è messo alla ricerca fondando la Chiesa dell’Altrove. Prima ha messo in rete il sito, poi ha pubblicato l’atto fondativo del suo nuovo credo che ha lanciato durante il suo nuovo tour che stasera fa tappa al teatro Brancaccio di Roma (dove potrebbero spuntare Giuseppe Conte e Alessandro Di Battista).
Ora ecco dispiegati, in un agile volumetto intitolato appunto «L’Altrove», i rituali, gli esorcismi, i simboli della nuova religione. Il marchio è una A stilizzata come fosse il traliccio di un’antenna. Ma c’è anche, con un rimando a scherno dell’iconografia cristiana, una «corona di spinotti che l’Elevato indossa per testimoniare le sue Connessioni». Grillo si esprime come un santone (o un guru). Dispensa il suo Verbo, da Elevato quale si ritiene, mescolando suggestioni, frasi a effetto, provocazioni, avvolgendo il tutto in un’aura di mistero. Un esempio? «Altrove tutte le domande “sbagliate” sono “giuste” e tutte le risposte “giuste” sono “sbagliate”». È il classico paradosso grillino a cui è chiamato a conformarsi il fedele della neoreligione. «L’approccio migliore per intraprendere questo viaggio è quello dei dilettanti e degli stravaganti, non quello dei sedicenti esperti e ottimati».
La prospettiva deve essere ribaltata rispetto alla logica comune, tutto è rimesso in discussione. L’Elevato indica la via: «Per guarire dalle malattie dell’Oggi occorre rimuovere il superfluo che ci intossica. Un Elevato fra gli architetti disse che “meno” è “più”. Ma “meno” è anche “cura”. Per vivere meglio, dunque, dobbiamo smettere di chiederci cosa vogliamo e iniziare a chiederci cosa non vogliamo».
Tra chi è stato folgorato sulla nuova strada c’è anche, o soprattutto, il fondatore del credo. Uno (Grillo) che voleva uscire «dal tunnel del divertimento, che è più intossicante del tunnel della droga» ma che, dopo aver esaltato la potenza rivoluzionaria e liberatoria della rete, ora deve ammettere che ci si è «rintanati in tunnel digitali ancora più distopici e alienanti».
La risposta, secondo il padre del M5S, non può che essere la Chiesa dell’Altrove fondata «a mezzogiorno del solstizio d’inverno dell’anno 2022 dell’Era Volgare» (anche se è precisato che non vi è incompatibilità con «le Chiese delle altre religioni»). La guida l’Elevato e si fonda su un ministero dell’Altrove che è costituito dagli Altrovatar che «presiedono le leggi, l’apostolato e l’amministrazione della Chiesa dell’Altrove in Terra». Si può aderire in via volontaria (sottoponendosi ad almeno tre rituali) o involontaria (subendo tre esorcismi). Tra i primi ci sono il «bendaggio», la «rottura dello specchio», la «lapidazione» e la «resurrezione». Quanto ai secondi, «gli atti di redenzione devono essere improntati alla rimozione dei Mali che intossicano gli Antivatar».
Chi supera gli uni o gli altri ottiene la «patente» (con un meccanismo a punti, come fosse quella di guida...). Dopodiché dovrà perseguire i progetti della Chiesa che sono «delle comunità e non degli individui». Il linguaggio si fa volutamente oscuro, Grillo-l’Elevato parla di realizzare «Cattedrali, Arche e Metaversi dell’Altrove». Non dice di più, ma mette in guardia dal ripetere gli errori commessi da «profeti» arrivati prima di lui a correggere errori poi ripetuti pari pari. «Non cercate risposte, ma domande: le risposte arriveranno da sole».
Resta da chiedersi chi potrà aderire alla nuova Chiesa, quali le qualità che devono avere i fedeli. Anche in questo caso Grillo gioca su cosa bisogna «non essere». E via con un lungo elenco di aggettivi negativi: «Avidi, ostentati e volgari», ma anche «bugiardi, furbi e traditori» così come «poveri miserabili e vili».