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 2023  febbraio 04 Sabato calendario

Il lungo duello tra Renzi e Scarpinato

«Comprerò 198 copie di Lobby e logge e le regalerò a tutti i senatori. Dico 198, perché io l’ho già letto e al collega Scarpinato non lo regalerò». Matteo Renzi racconta che in ogni copia saranno sottolineati i passaggi in cui l’autore Luca Palamara, ex toga poi radiata dalla magistratura, racconta dei rapporti tra l’ex procuratore di Palermo Roberto Scarpinato e Antonello Montante, ex presidente di Confidustria Sicilia per anni ritenuto «paladino dell’antimafia» ma poi condannato per aver elaborato sistemi di dossieraggio. È la terza puntata del duello tra l’ex premier oggi leader di Italia viva e l’ex magistrato antimafia poi eletto con il M5S. È lo scontro tra due visioni opposte del rapporto tra politica e giustizia, tra Scarpinato che ha sostenuto che tra Stato e mafia ci sia stata «una trattativa» e Renzi, che contrasta questa tesi ed è impegnato da mesi in una battaglia contro le toghe, in particolar modo quelle che lo stanno processando su Open, la fondazione che ha finanziato la sua attività politica. Lo scontro tra Renzi e Scarpinato era iniziato a settembre: «La guerra a Falcone non l’ha fatta la politica ma la mafia. Non prendo lezioni di antimafia da Scarpinato, che cela il suo rapporto con Montante», tuonò l’ex premier a Palermo in campagna elettorale. Dura la replica: «Da Renzi squallida diffamazione». La miccia si è poi riaccesa l’altro giorno a Palazzo Madama, durante il dibattito sul caso Cospito: «La legge sul 41 bis è una legge sporca di sangue, versato da Borsellino, che costrinse un Parlamento riottoso ad approvare la misura. Fu una vittoria dello Stato e della società civile. Ci vuole una bella faccia tosta come quella di Renzi per dire che il 41 bis è stata una vittoria della politica». E l’ex premier non ha reagito di fioretto: «Scarpinato mi dà della “faccia tosta” perché si è sentito chiamato in causa sul passaggio in cui dicevo che alcuni magistrati su una presunta trattativa Stato-mafia hanno costruito una carriera prima in magistratura e poi in politica. Sia messo agli atti che mi riferivo proprio a Scarpinato».