Corriere della Sera, 14 dicembre 2022
Katia Follesa e Angelo Pisani hanno un appartamento di riserva
«Io di Angelo ero una fan: lavoravo in una holding finanziaria e vedevo in tv questo ragazzo giovane, sul palco di Zelig... mi faceva simpatia. Così ho iniziato a pedinarlo». Qualche tempo dopo, anche Katia Follesa ha dato il via alla sua carriera da attrice comica e oggi la coppia – nella vita e spesso anche sul lavoro – fa divertire i tantissimi che li seguono (sui social ma anche a teatro) con il loro amore.
Per far nascere questa storia, quindi, è servito un bel po’ di tempo.
Pisani: «Fino a poco prima studiavo all’università, avevo una fidanzata... da un mese all’altro è arrivato Zelig: avevo di colpo l’interesse di una serie di donne, qualche soldo in più e la popolarità».
Tradotto: non si voleva impegnare. Non aveva messo in conto, però, che Follesa non si voleva arrendere. E dunque, da quanto state insieme?
Follesa: «Ufficialmente dal 2006... capisci che è troppo tempo? – scherza lei, che non perde occasione per ridere di loro: uno dei segreti di questa coppia, pare —. Ci unisce, dopo tanti anni, la saggezza e la terapia».
La state facendo?
Pisani: «Sì, da due anni. Tutto è nato dal desiderio di far fare un salto alla storia partendo da chi siamo come singoli: la terapia serve anche per conoscere quali problemi, individualmente, portiamo all’interno della coppia. Insomma, stiamo imparando a riconoscere i nostri limiti e ad accettare noi stessi».
Sempre più persone, nella ricerca di una propria individualità, cercano anche uno spazio loro.
Follesa: «È una via che stiamo praticando. C’è chi ha le stanze separate e noi abbiamo le case separate. Nel senso che da qualche tempo abbiamo un altro appartamento che viviamo come un posto in cui o uno o l’altro può andare, quando ne ha bisogno».
Come si arriva a prendere una decisione come questa?
Pisani: «In realtà è una cosa molto semplice anche se molto complicata da far comprendere: dagli altri viene percepita come la strada per farsi gli affari propri, ma con una connotazione negativa. Noi crediamo invece che coltivare noi stessi vada a beneficio della coppia».
E funziona?
Follesa: «Siamo molto sereni: non stiamo vivendo la fine di una storia, ma una sua mutazione. Ne abbiamo parlato anche con nostra figlia, Agata, spiegandole che non sarebbe venuta meno la nostra quotidianità ma si sarebbe aggiunta questa dimensione. Chi ci vuole andare va: una notte, due, tre... non c’è un calendario. Tutto funziona in base alle nostre esigenze: prendersi i propri spazi aiuta».
Lontananza fisica per avvicinarsi emotivamente?
Pisani: «Ci hanno insegnato che si è famiglia solo se si sta insieme, ma Katia è la mia famiglia a prescindere. E so che sarà sempre e solo lei. Sono consapevole di questo nostro destino: quel senso di appartenenza che ci lega va al di là dell’essere o no coppia».
In passato vi eravate anche separati, per qualche anno.
Follesa: «Per sfinimento: non avevamo più le forze di rimettere in piedi la nostra relazione. Oggi è un errore che non commetteremmo più. Anche in quel caso, siamo stati separati in modo anomalo: uscivamo comunque insieme, facevamo le vacanze insieme... dopo un po’ abbiamo deciso di riprovarci».
E poi?
Follesa: «All’inizio l’effetto era positivo ma poi, non avendo risolto ma solo accantonato le nostre questioni, stavamo tornando nello stesso meccanismo».
Una storia rock and roll.
Pisani: «Moderna, sì. Ho sentito da subito una forte affinità quando ho conosciuto Katia, come se avvertissi che avrebbe avuto un ruolo nella mia vita. Ma, in quel momento, non volevo. Avevo vent’anni e i successivi dodici di successo mi hanno disintegrato. Ne sono uscito distrutto. Mi sono rimesso in piedi con la nascita di nostra figlia».
Follesa: «Sono capricorno e di origine sarda: di solito quello che desidero alla fine lo ottengo. Con Angelo è stato amore a prima vista. Certo, non per lui, ma io non ho desistito e sono andata avanti, per tanti anni. Certo, non mi aspettavo saremmo diventati genitori e che avremmo costruito una famiglia».
Agata oggi è una ragazzina bellissima e molto simpatica di tredici anni.
Follesa: «È anche ben preparata a due personaggi come noi. Parliamo molto, scherziamo, ma ha anche la scomodità di vivere con due artisti con caratteri non sempre facili. Noi di lei siamo molto orgogliosi. Ma non è stato sempre semplice. La mia gravidanza è stata bellissima, ero serena. Però quando Agata è nata ho avuto il famoso baby blues e l’ho rifiutata categoricamente. Assurdo che negli ospedali ti insegnino tutto su come allattare o fare il bagnetto e nessuno ti spieghi come cambierà la tua vita quando sarai a casa col bebè. Si dovrebbe dire che può succedere questa cosa e che è superabile, basta essere aiutati».
Pisani: «Si diventa genitori in due. La donna partorisce e quindi non è paragonabile, ma il papà partorisce in testa e nel cuore. Cambia la tua identità di uomo, di compagno. Di solito sono bravo nel trovare i miei difetti, ma sono contento di come sono stato uomo e compagno in quel periodo. Ho cercato di far capire a Katia che non era sola e le ho fatto comprendere che, per un po’, avrei potuto occuparmi di tutto io: della bambina e di lei».
Cosa vi piace più del carattere dell’altro?
Pisani: «Di lei mi piace la totale libertà che ha nel mostrare i suoi stati d’animo, anche quelli meno semplici da gestire. Lo fa perché finalmente si fida. All’inizio poi, io ero veramente un orso: Katia mi ha regalato l’entusiasmo per la vita e mia figlia lo ha amplificato».
Follesa: «A me, la cosa che piace più di Angelo è che ora parte con un tour teatrale (con il suo spettacolo, Scomodo, ndr.) quindi starà parecchio lontano da casa – ride —. Dai, va bene, di lui mi piace la consapevolezza di sé che sta costruendo. E mi piace che ora possiamo anche non essere accomodanti. Possiamo dirci: perdonami, ora non ho voglia di sentire quello che mi stai raccontando, potresti dirmelo domani? Aiuta molto a vivere meglio il rapporto».
Insieme vi divertite?
Pisani: «Il divertimento è il motore. Abbiamo una visione della vita simile da questo punto di vista: non potremmo mai immaginare un mondo senza ironia. Anche nei momenti meno piacevoli. E Katia è la persona che più mi fa ridere al mondo, in assoluto».
Follesa: «Vale lo stesso anche per me: lui mi fa molto divertire. Se faccio qualcosa, voglio che sia il mio primo spettatore, voglio sempre capire cosa ne pensa».
Potete ipotizzare che starete insieme per sempre?
Pisani: «Io so che sarà in ogni caso “per sempre”. Questa cosa la sento: lei è la mia compagna di vita, che staremo assieme o no».
Follesa: «Eh, io non lo so perché se poi arriva uno che mi piace di più? (mentre lo dice Angelo ride, ndr) No dai, la mia famiglia questa è e questa rimarrà».
E l’idea del matrimonio?
Follesa: «La proposta è arrivata per ben due volte... ma ci sono stati due incidenti di percorso –...li sto chiamando così Angelo... —. No, mi sa che questo matrimonio non s’ha da fare».
Ma quando ci si vuole bene in questo modo qui, sembra quasi un dettaglio.