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 2022  novembre 22 Martedì calendario

l governo cambia il reato sui rave

Comincia oggi il cammino del decreto Rave. Al Senato, in commissione Giustizia, ci saranno audizioni tra oggi e domani per affrontare i diversi aspetti, dal nuovo ergastolo ostativo alla sospensione della riforma Cartabia, alle norme sul Covid. Ma l’attenzione è soprattutto rivolta al nuovo reato ammazza-raduni che prevede una pena altissima, fino a 6 anni.
Dopo tanto tuonare dentro e fuori la maggioranza, si profila un accordo nel centro-destra. Qualcosa cambierà, ma saranno interventi chirurgici, per meglio circoscrivere le condotte sanzionabili. C’è un’intesa per definire meglio quali sarebbero i raduni “illegali”, aggiungendo la parolina «musicali» a raduni. In questo modo si delimiterebbe il perimetro, escludendo implicitamente che si possano colpire con il nuovo reato chi occupa scuole, università o fabbriche. È quanto avevano annunciato i ministri già nei giorni scorsi, ad esempio Matteo Piantedosi quando ha incontrato i segretari dei sindacati confederali. Sulla necessità di «limature tecniche» sono d’accordo sia FdI, sia la Lega, sia naturalmente Forza Italia. Resta da capire se la modifica verrà da un emendamento del governo o di parlamentari.
Il secondo ritocco su cui c’è un accordo politico di massima, sostenuto principalmente da Forza Italia, è sulla pena massima. L’obiettivo è scendere da 6 a 5 anni, eliminando in radice la possibilità per la magistratura di ordinare le intercettazioni. E se poi all’ultimo saltasse l’accordo, il senatore Pierantonio Zanettin, di Forza Italia, è pronto a presentare un emendamento per abbassare i limiti della pena su cui potrebbero convergere anche tutte le opposizioni.
Gli esperti parleranno 6 minuti, più 6 minuti per eventuali domande. Dice infatti la presidente Giulia Bongiorno, Lega: «Intendiamo approfondire i diversi aspetti del decreto, ma appunto perché si tratta di un decreto i tempi saranno necessariamente stretti». È già corsa contro il tempo, infatti, visto che il decreto è del 31 ottobre e per la conversione in legge non si possono sforare i due mesi.
Tra gli altri, saranno ascoltati il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia; Luigi Bobbio, giudice del Tribunale di Nocera Inferiore, già parlamentare di centrodestra; Vittorio Manes, professore di Diritto Penale; Giandomenico Caiazza, Unione Camere Penali; Giovanni Guzzetta, professore di Diritto Pubblico; Francesco Clementi, professore di Diritto Pubblico Comparato; Mauro Palma, Garante nazionale persone private della libertà personale; Fabio Anselmo, avvocato di parte civile nel caso Cucchi; Francesca Loffari, Amnesty. A parlare di Covid arrivano Filippo Anelli, presidente dell’Ordine Nazionale Medici; l’infettivologo Matteo Bassetti; Giovanni Di Perri, ordinario di Malattie Infettive a Torino e Annalisa Maddalena Scopinaro, Federazione Italiana Malattie Rare Onlus.