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 2022  settembre 20 Martedì calendario

Cosa succedeva a letto nel Medioevo

Altro che privacy e intimità. L’alcova medievale era una finestra sul mondo che nemmeno i social di oggi riuscirebbero a spalancare.


Scandali, tradimenti, leggende, rivelazioni angeliche e diaboliche: sopra e sotto al talamo ne accadevano di ogni. Sbirciarci dentro è una leccornia per gli storici. E infatti A letto nel Medioevo (Il Mulino) spiega “come e con chi” andarci per avere un’idea del tran tran che infuriava sotto le lenzuola. L’occhio indagatore è quello di Chiara Frugoni, medievista pisana e collaboratrice del Fatto, scomparsa ad aprile. Il suo saggio, uscito postumo, vuole salutarla con una nota di levità: come lei aveva insegnato nella divulgazione, in cui “l’immagine come fonte” era il suo metodo prediletto.


È almeno da quando Montanelli diede il titolo di Secoli bui alla Storia d’Italia sul Medioevo che Frugoni ha cercato di illuminare quel periodo e ripulirlo da cliché usati e abusati. La stanza da letto si è rivelata una miniera tutta da scoprire. Anche perché, contrariamente al sentore puritano che lo caratterizza oggi, il giaciglio coniugale nel Medioevo era il centro della vita diurna e notturna. Tanto per cominciare: in una casa fredda e poco accogliente com’erano le abitazioni a quei tempi, il letto era di gran lunga il mobile più comodo. Con la paglia e un “copertoio” già si poteva alleviare il peso di una giornata passata a zappare la terra. Riscaldarsi soprattutto, nonostante si dormisse nudi per scampare al tedio di piattole e pidocchi. Gli spifferi dalle finestre facevano infatti precipitare il clima casalingo in un inverno perenne. La lettiera veniva quindi avvolta da spesse cortine di stoffa, e questo anche per celare i voluttuosi vincoli matrimoniali. Ma l’iconografia religiosa si è divertita lo stesso a immaginare alcune “proposte indecenti”, come quella fatta a Sant’Antonio da una giovane fanciulla. Lui, arso dalle “fiamme della concupiscenza”, alla fine resiste; mentre l’Andreuccio da Perugia del Boccaccio non la mena tanto per le lunghe.


Tragicomica era poi la sorte dei neonati, fasciati e appesi come salami sopra al baldacchino: ed ecco spiegate le miniature congestionate di putti alati pronti a recuperare gli sventurati pargoli. Il potenziale multitasking del letto non aveva eguali con altri suppellettili. Carlo VI di Francia, tra una funzione religiosa e una corporale, ci legiferava pure. Il tutto sotto gli occhi discreti di paggi e cortigiane. L’idea di “turarsi il naso” in politica (forse) nasce da queste parti.