Anteprima, 7 luglio 2022
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Biografia di Omar Hassan
Omar Hassan (-2022). Imprenditore somalo. Noto in Italia per aver scontato ingiustamente 17 dei 24 anni inflitti dalla giustizia per l’omicidio della giornalista Rai Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin il 20 marzo del 1994. Fu Ahmed Ali Raghe, detto Gelle, ad accusarlo del delitto. «Hassan viene imbarcato su un aereo e portato a Roma assieme ad altri tre somali con la scusa che testimonierà sulle presunte torture inflitte dai nostri soldati a dei prigionieri somali nel corso della missione Restore Hope. Ma da testimone, nel giro di poche ore, Hashi si trasforma in imputato. È accusato di concorso nell’omicidio Alpi-Hrovatin. Chi lo ha denunciato fa un confronto dietro un vetro, conferma quanto asserisce, e prende il largo. Si traferirà a Birminghan dove otterrà asilo politico, si sposerà, avrà cinque figli, un lavoro. Tutti sanno dove si trova ma nessuno lo cerca per metterlo ancora a confronto con chi ha accusato di omicidio. Hashi si difende, nega, si dichiarerà sempre innocente. I suoi avvocati si scontrano contro un muro di menzogne e di depistaggi. Il presunto killer viene assolto in primo grado ma poi condannato all’ergastolo in appello. La Cassazione confermerà la sentenza riducendo a 24 anni la pena. Sarà grazie a Chiara Cazzaniga, della trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?, se il grande inganno verrà alla luce. La giornalista si reca in Gran Bretagna e convince Gelle a dire la verità. Il supertestimone racconterà di essere stato pagato per dire il falso e spiega che Haschi non ha nulla a che vedere con l’omicidio di Ilaria e Miran. Lo credono anche i genitori della giornalista assassinata. “Per me è come un figlio, so bene che non ha nulla a che vedere con la morte di mia figlia”, dichiarò Luciana Alpi» [Mastrogiacomo, Rep]. La Procura generale di Perugia accolse le richieste di revisione del processo, prosciogliendolo definitivamente dopo 17 anni di carcere. Per quella storia ha ottenuto un risarcimento dallo Stato di 3 milioni e 181 mila euro. Tornato in Italia pieno di quattrini, Al Shabaab gli aveva imposto il pizzo, ma lui si era sempre rifiutato di pagare. Così, dopo altre minacce, è arrivata la sentenza di morte. I miliziani hanno piazzato una bomba sotto la sua auto che è esplosa appena Hashi ha messo in moto. La sua macchina è stata ridotta a un cumulo accartocciato di lamiere fumanti. Del corpo sono rimasti solo brandelli.