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 2022  luglio 18 Lunedì calendario

Biografia di Vitalij Klyčko (Vitalij Volodymyrovyč K.

Vitalij Klyčko (Vitalij Volodymyrovyč K., tras. angl. Vitali Klitschko), nato a a Belovodskoe (nell’allora R.S.S. Chirghisa, U.R.S.S.) il 19 luglio 1971 (51 anni). Sindaco di Kiev. Ex pugile. Uno tra i migliori pesi massimi di sempre • «Fisico da body-builder» (Riccardo Signori, Giornale 20/5/2004) • Stazza colossale – 2 metri e 01 d’altezza, 109 chili di peso. Mascella granitica. Pugni pesanti. Mani grandi come piatti. Campione europeo dei massimi EBU (1998-99). Campione del mondo WBO (1999-2000) e WBC (2004-05, 2008-2013). Quarto uomo dopo Muhammad Ali, Evander Holyfield e Lennox Lewis a vincere il titolo per tre volte. Nel 2000 conseguì un PhD in Scienze dello Sport all’Università di Kiev, titolo che gli valse il soprannome di «Dr. Ironfist», Dottor Pugno d’acciaio. Fratello di Volodymyr Volodymyrovyč K. (n. 1976), anche’egli pugile, anch’egli alto due metri, anch’egli campione del mondo dei pesi massimi, anch’egli PhD («Dr Steelhammer», dottor Martello d’acciaio) • «Per gli ucraini è una sorta di eroe nazionale, un uomo che nella vita si è fatto strada da solo, diventando ricco con lo sport e senza l’aiuto di politici e oligarchi» (L. Fan., Mess 27/1/2014) • «Il coraggio che aveva sul ring lo ha portato nella politica. Ma è stato un passaggio fisiologico perché il cromosoma della paura non ce l’ha mai avuto» (Gianluca Cordella, Mess 27/2/2022) • Fondatore del partito centrista e liberale Udar (Unione democratica per la riforma, letteralmente Udar significa “choc”), diventato, dopo le elezioni del 2012, la terza forza parlamentare in Ucraina. Nel 2014, durante i fatti di Euromaidan, che portarono alla destituzione del presidente Viktor Fedorovyč Janukovič, divenne leader della rivolta. Fu lì per lì per candidarsi alle presidenziali, ma rinunciò a favore di Petro Oleksijovyč Porošenko. Nel maggio 2014 fu eletto sindaco di Kiev con il 56% delle preferenze (rieletto nel 2019). Divenuto ancor più famoso di quel che già era nel febbraio 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, quando, insieme al fratello, annunciò che avrebbe imbracciato le armi per scacciare il Nemico dal suo Paese • «Un lottatore di razza» (Lorenzo Cremonesi, CdS 18/3/2022) • «È davvero un grande» (Boris Johnson) • «Provateci voi a dire a Vitali Klitschko di arrendersi» (Dagospia).
Titoli di testa «Kyiv. In una zona residenziale della capitale, di fronte a un condominio gravemente danneggiato, un tram distrutto e un marciapiede cosparso di sangue, si ferma un Suv. Solo un’ora prima c’era stato un sospetto attacco russo. Vitali Klitschko, il sindaco della capitale, scende dal veicolo e si infila sotto il nastro bianco e rosso che tiene i civili lontani dalla scena. Per un sindaco in una città sotto assedio, quello è un luogo fin troppo familiare per non fermarsi» (Siobhán O’Grady, Washington Post, 4/2022).
Vita Il padre si chiama Volodymyr Rodijonovyč (1947–2011), la madre Nadežda Uljanovna. Lui è ufficiale dell’aeronautica - serio, rigido, tutto d’un pezzo. Lei lo segue ovunque i superiori decidano di mandarlo. Traslochi continui, e così Vitalij Volodymyrovyč nasce a Belovodskoe, in Kirzikistan, al confine con il Kazakistan; Volodymyr Volodymyrovyč, più a nord, a Semej, in Kazakistan, al confine con la Russia • Nel 1986 il padre è responsabile della pulizia dopo l’incidente di Chernobyl (accetta l’incarico senza battere ciglio, fa in modo che la fuoriuscita di radiazioni non si trasformi in una catastrofe planetaria, si procura così il cancro che lo ucciderà a 64 anni). Da allora la famiglia Klyčko si ferma a Kiev, in Ucraina • Vitalij e Volodymyr crescono assieme. Classica educazione sovietica. Il socialismo. La difesa personale. Le armi. Loro passione: i film di Arnold Schwarzenegger e Chuck Norris. Iniziano a tirare di boxe da piccoli. «Sua madre non le ha mai vietato un incontro? “Ha passato la vita a cercare di tirarmi fuori dal quadrato. Per sua sfortuna mio padre faceva l’esatto opposto: mi buttava tra le corde. Lei ha optato per la censura: non guarda mai le immagini dopo i combattimenti. Non vuole vedere i suoi bambini insanguinati”» (Giulia Zonca, Stampa 10/3/2010) • Il karate e il kickboxing, fino al 1989 vietate in Unione Sovietica perché «troppo occidentali». Da dilettanti, i due fratelli vincono i tornei ucraini e sovietici. A quel punto, popolarissimi nel mondo della boxe, vengono invitati in America. «Da bambino mi è stato fatto il lavaggio del cervello. Ogni mattina dovevo scrivere cose brutte dell’America, perché era il nostro nemico, era il capitalismo, le persone erano trattate come schiavi. Ce lo dicevano all’asilo. Quindi, per me, andarci è stato come fare un viaggio sulla Luna». Momento fondamentale: la scoperta della Coca Cola. «Avevamo sentito parlare molto della Coca Cola e quando l’ho provata per la prima volta, mi sembrava di poterne bere un intero secchio». Rimpatriati, grandi discussioni con il padre, serio, rigido, tutto d’un pezzo. «Papà, ci hanno detto sciocchezze per tutta la vita. È un Paese fantastico, la gente è molto amichevole!». Risposta: «No ti hanno solo mostrato il lato buono. Lo usano come propaganda. Gli Stati Uniti sono un posto orribile» • Nel 1996, sono di nuovo in America, alle Olimpiadi di Atlanta, per rappresentare l’Ucraina. Vitalj viene squalificato per steroidi, Volodymyr lo sostituisce e vince la medaglia d’oro. In quello stesso anno si trasferiscono ad Amburgo, in Germania e debuttano nel mondo della boxe professionista. Sono lottatori diversi: Vitalj più resistente ma meno malleabile, Volodymyr più stratega e meno resistente. La loro forza: il legame fraterno, talmente evidente da unirli in una sola carriera. Prima di lasciare Kiev promettono alla madre che mai e poi mai si sarebbero affrontati in combattimento • Scrive Andrea Romano: «I fratelli Klitschko sono sicuri di essere stati investiti da una missione divina. Il loro futuro e quello dell’Ucraina devono essere sovrapponibili. E possibilmente gloriosi. Nel 2004 Vitali difende il titolo WBC contro Danny Williams, uno che aveva battuto Mike Tyson. Klitschko lo picchia così forte che alla fine dell’incontro, all’ottavo round, deve andare all’ospedale per farsi controllare la mano. A Williams va peggio. I medici gli consigliano di fare una tac per capire se sia tutto a posto. È un successo che fa discutere. Soprattutto in termini politici. Perché arriva proprio in un momento di grande tensione fra Stati Uniti e Russia. Le accuse sono piuttosto serie. Alcuni “esperti del KGB” avrebbero avvelenato Yushenko, candidato alla presidenza dell’Ucraina che propugnava posizioni filo-occidentali e che caldeggiava un ingresso nella NATO, con della diossina. L’obiettivo non era ucciderlo, “ma renderlo invalido per impedirgli di partecipare alle elezioni”. Klitschko si presenta all’incontro con i calzoncini arancioni. Lo stesso colore del cappello di suo fratello Vladimir, che si siede al suo angolo. È un messaggio politico inequivocabile. Perché è colore del partito di Yushenko. Dopo l’incontro Vitali si presenta davanti alle telecamere e dice: “Questo successo lo dedico soprattutto a chi crede ancora nella democrazia. Io lotto a fianco del mio popolo affinché questo concetto trionfi. Per me è molto importante l’esito delle prossime elezioni, quelle che verranno ripetute dopo i brogli, e anch’io farò la mia parte e cercherò di dare il meglio di me stesso. Di sicuro il 26 prossimo sarò in Ucraina per votare Yushenko”. Prima di andare in ospedale Williams prova a minimizzare: “Klitschko è fortissimo, un ottimo pugile, però i colpi di Tyson sono più pesanti e fanno più male”. Difficile capire se stia scherzando. Perché in molti ammettono di avere qualche dubbio sulla questione. Vitali, però, non ha ancora finito. Prima di andarsene vuole aggiungere una cosa: “È stato il match più bello della mia carriera. Ma il miglior peso massimo in circolazione non sono io, né Ruiz campione della WBA e neppure Byrd, quello dell’IBF. Il migliore è mio fratello Vladimir, e per lui il titolo è solo questione di tempo”. Qualcuno pensa che si tratti di una boutade. Invece è vero. Due anni più tardi il fratellino conquista il titolo mondiale dei pesi massimi. E se lo tiene stretto per nove anni, difendendolo con successo per 18 volte. Vladimir è un pugile capace di riempire un’intera epoca. Ogni suo incontro è una miscela esplosiva di sport e politica. Sventolano bandiere ucraina, volano frasi spot. Vitali e Vladimir non sono più atleti. Non sono neanche uomini. Ora sono simboli. Di un popolo, di una nazione, di una lotta» (Fatto 26/2/2022).
Amori Sposato con una Natalia Egorova, modella, ex atleta. Tre figli: Egor-Daniel (n. 16 maggio 2000), Elizabeth-Victoria (n. 23 novembre 2002) e Maxim (n. 1° aprile 2005). Hanno deciso di farli nascere al Cedars-Sinai di Los Angeles, per far avere loro la cittadinanza americana.
Curiosità Ha casa a Los Angeles, Amburgo e Kiev (moglie e figli, ora che c’è la guerra, stanno al sicuro ad Amburgo) • Parla ucraino, russo, tedesco e inglese • Lui e il fratello sono grandi giocatori di scacchi («Qual è la differenza tra gli scacchi e il pugilato? Negli scacchi, nessuno è un esperto, ma tutti giocano. Nel pugilato tutti sono esperti, ma nessuno combatte») • Grande tifoso del Milan di Shevchenko • Tesi di dottorato su «talento e sponsorizzazione nello sport» • Nel 2010, sconfitto ai punti da Lennox Lewis, cercò in tutti i modi la rivincita («Ho provato tante volte a organizzare il combattimento e c’ero quasi riuscito. Mi ha chiamato in un albergo: io, lui e sua madre. Abbiamo discusso i dettagli, la mamma è rimasta a fissarmi. Il giorno dopo Lennox mi ha detto: “Non si può fare”. Ho capito che aveva deciso la mamma» • Zelens’kyj, prima della guerra, lo detestava e una volta mandò i servizi di sicurezza a perquisire il suo palazzo a Kiev • Noto anche per la sua goffaggine. Perde il filo dei discorsi, parla con frasi sconnesse e incomplete. Diffusissimi, sull’internet ucraina, i meme per prenderlo in giro • Come politico, era sostenuto da Angela Merkel e dalla CDU tedesca • Nel 2016 Dario Fabbri scrisse che la sua candidatura era «costruita in laboratorio dalla Fondazione Adenauer per governare l’Ucraina» (Limes 2/2016) • Suo fratello ha sposato un’attrice americana, Hayden Panettiere, (vista nel ruolo di Amanda Knox), ha divorziato e ha una bambina • Ai pacifisti italiani, che vorrebbero che l’Ucraina si arrendesse a Putin, dice: «Se domani uno Stato straniero invade la Sicilia, cosa dite voi italiani? Va beh, trattiamo?»
Titoli di coda Alla Duma, a Mosca, c’è un ex pugile più imponente di lui: Nicolay Valuev, 2 metri e 18, 145 chili di peso, scarpe numero 52, due metri e 10 di apertura di braccia, eletto con Russia Unita, grande sostenitore del presidente Putin. Commento di Klyčko: «Valuev è grosso, solo che non è un grosso campione».