la Repubblica, 31 luglio 2022
La campagna Dem si fa in stazione, in spiaggia e in discoteca
Mai s’era vista una campagna elettorale sotto il solleone. Da più d’un secolo, dal lontano 1919, in Italia non si votava d’autunno. Allora fu però a metà novembre, non il 25 settembre: data imposta dalla caduta del governo, che obbliga non solo i partiti a sudare sulle liste a Ferragosto, ma pure i cittadini a informarsi fra un bagno al mare e una passeggiata ai monti. Almeno quelli che possono permetterselo.
«Non andremo a rompere i c… alla gente sotto l’ombrellone», ha giurato Enrico Letta in Direzione, «anche perché tanti, a causa della crisi, neppure ci potranno andare in ferie». Una promessa solenne che ha costretto i comunicatori del Pd a ingegnarsi per raggiungere comunque gli elettori. Ovunque siano. E vadano. Senza tuttavia disturbare. Pensa che ti ripensa è arrivata l’idea: una campagna capillare di affissioni agostane, mirate ai luoghi di vacanza e di lavoro, per illustrare le proposte dem – le prime 12 da domani, le altre più avanti – lungo le tre direttrici che costituiscono l’asse portante del programma progressista: lavoro e giustizia sociale, ambiente e sviluppo sostenibile, diritti civili. «Per un’Italia europea dove tutti si sentano a casa».
Progettata dall’agenzia Proforma, basterà volgere lo sguardo – in macchina, sul bus, al gate di un volo, di un traghetto o di un treno – per vedere uno dei milllemila totem che rilanciano il messaggio del Pd. Da “Un mese di stipendio in più” ad “Avanti sui diritti civili”. Un manifesto, quest’ultimo, che verrà collocato in particolare negli scali low cost e agli imbarchi marittimi, destinato ai giovani, tradizionalmente più sensibili al tema. Senza dimenticare discoteche all’aperto e stabilimenti balneari, incluso il Papeete di Milano Marittima, meta abituale di Matteo Salvini, affossatore del Ddl Zan.
Mutuato dalla campagna elettorale dell’Spd in Germania dove si è votato alla fine dello scorso settembre, con i socialisti capaci di inseguire gli elettori tedeschi persino sulle coste della Spagna meridionale, il battage piddino punta allo stesso obiettivo. Affiggendo i propri slogan in 150 stazioni ferroviarie, 12 aeroporti, 40 città con più di 100mila abitanti, una decina di porti, un migliaio di autobus, i principali raccordi autostradali, oltre che in campeggi e lidi in giro per l’Italia: dal Salento alla Sardegna, passando per le spiaggeromagnole e siciliane. «In un momento così particolare – tra estate, guerre, pandemie e crisi economica – abbiamo abbandonato frizzi, lazzi e giochi di parole per scommettere sulle idee», spiega Giovanni Sasso, fondatore e direttore creativo di Proforma. «Invece che insultare, il Pd racconta ai cittadini una proposta di Paese, scritta a caratteri cubitali, da cui si ricava la sua identità». E non sarà neppure l’unica iniziativa in campo. «Ci muoveremo su tre livelli», precisano al Nazareno. «Visivo con le affissioni, per chi va in vacanza, ma pure resta a casa o al lavoro. Fisico, con la campagna di prossimità dei volontari e delle 400 Feste dell’Unità. Virale, su Internet». Prossimità è forse la parola che piace di più a Letta. Affidata alle cure di Silvia Roggiani, responsabile dei volontari: «Noi saremo a fianco delle persone che non sono nelle condizioni di andare in ferie», dice. «Ascolteremo i loro bisogni e spiegheremo cosa vogliamo fare per il Paese». Promuovendo la socialità attraverso le anguriate nelle case popolari, le feste nelle piazze di periferia, l’aiuto nei compiti per i bambini, la consegna di giornali e medicinali per gli anziani. Mentre il segretario pd girerà in lungo e in largo per svelare le sue idee sull’Italia del futuro. Partendo da un vecchio pallino: la dote per i 18enni, rilanciata ieri, da finanziare con la tassa di successione sui patrimoni plurimilionari.