la Repubblica, 28 luglio 2022
In morte di Anton Mzimba, l’uomo dei rinoceronti freddato dai bracconieri
L’uomo dei rinoceronti non ha fatto in tempo a vedere il film sulla sua vita. L’hanno freddato i bracconieri davanti alla porta di casa, sotto gli occhi dei suoi quattro figli e della moglie, rimasta ferita. L’uomo dei rinoceronti era Anton Mzimba, ranger sudafricano che ha formato centinaia di altri guardiani della natura e ha dedicato la sua esistenza a un unico scopo: preservare la biodiversità e difendere i rinoceronti dal bracconaggio, combattere contro quei criminali che continuano a ucciderli per vendere i corni sul mercato asiatico. Mzimba, capo dei ranger della riserva di Timbavati in Sudafrica e consulente del Global Conservation Corps, laureato al Wildlife College ed esperto di conservazione animale, da oltre 25 anni si batteva per proteggere gli animali del Kruger Park e gli altri parchi sudafricani. La sua storia ha ispirato la produzione di un film, Rhino man, realizzato con il sostegno di Friendly Human e del Global Conservation Corps, di cui l’italiano Michele Sofisti è board advisor. «Non ha fatto in tempo a vedere il suo film – racconta con voce rotta Sofisti – sarebbe dovuto uscire nelle sale appena dopo l’estate, stavamo cercando accordi ora per la distribuzione anche su piattaforme streaming. Il film, di cui Anton è protagonista, racconta proprio l’impegno dei ranger che ogni giorno rischiano la vita per proteggere la biodiversità. Anton, per la sua umiltà e dedizione, era unico. La settimana scorsa abbiamo cenato insieme in Sudafrica: lì ho saputo che da quattro mesi era minacciato di morte dai bracconieri». Quando Mzimba martedì ètornato nella sua casa a nord di Johannesburg, con la scusa di avere in dono un po’ d’acqua, i bracconieri si sono fatti aprire e l’hanno freddato. La tragedia è stata ricordata anche dal principe William e dalla principessa Kate che avevano conosciuto Mzimba a novembre: «I ranger come Anton, impegnati e coraggiosi, sono fondamentali per la conservazione della fantastica fauna africana: i responsabili devono essere rapidamente assicurati alla giustizia» scrivono i reali sui social. Grazie all’impegno del ranger e di centinaia di colleghi, ultimamente le uccisioni di rinoceronti in Sudafrica erano in calo, «si cominciavano a vedere mamme con i nuovi piccoli nei parchi – dice Sofisti – e la morte di Anton è una perdita terribile negli sforzi per la conservazione «. Quegli sforzi che vengono raccontati con cura nel documentarioRhino man dove lo stesso Anton parlava della vita e il sacrificio dei guardiani: mesi lontano da casa, notti senza dormire per pattugliare il territorio, pochi dollari di paga, il dialogo con le comunità locali e il rischio di trovarti con un fucile puntato contro tutte le notti. Ogni anno, 100rangervengono uccisi dai bracconieri. «Questa tragedia – chiosa Sofisti, amico di Mzimba – non deve restare impunita. I ranger sono coloro che rischiano di più per proteggere le poche migliaia di rinoceronti ancora esistenti. Dobbiamo far luce. Lo dobbiamo ad Anton».