la Repubblica, 27 luglio 2022
Cicladi, un viaggio tra miti antichi e spiagge da sogno
Innamorarsi a Milo
Era la mia prima volta a Milo, quindi non ho potuto far altro che chiedere: «Perché visitare l’isola?» «Per innamorarsi», ha risposto Averkios Gaitanis, la mia instancabile guida. «Che vuoi dire?», gli ho chiesto. «Aspetta e vedrai». Ecco come è cominciato il mio viaggio. Siamo partiti da Adamas, il più grande centro abitato e porto dell’isola. Siamo passati per la vicina spiaggia di Papikinou, con ristoranti, bar e ombra naturale, e poi per le sorgenti termali della spiaggia di Alykes, dove dalla sabbia e dall’acqua si sprigionano bolle di vapore. Nell’avvicinarci alla stretta punta che collega la parte est e ovest di Milo, troviamo Achivadolimni. Nella zona vi sono decine di spiagge incontaminate, alcune delle quali raggiungibili solo dal mare.
Il rumore del mare: è questo che evoca la parola Thalassitra. È anche il nome della barca che mi ha donato un’esperienza di navigazione indimenticabile. Perché se c’è qualcosa che il viaggiatore deve assolutamente fare, a Milo, è una crociera lungo le sue meravigliose coste. Oggi i pirati siamo noi: “rubiamo” un frammento di questa bellezza per custodirlo come un tesoro prezioso.
A Milo diventiamo tutti amici. La grandezza della natura ci lascia senza parole, in reverente ammirazione. Si può solo condividere, per rendersi conto che è proprio vero e non un sogno. Non è un posto di cui innamorarsi?
Selvaggia TinoEntrando nel porto della quarta isola cicladica per grandezza, la prima cosa che si nota è la maestosa chiesa Panagia Megalochari, che domina la sommità della collina. I pellegrini vi accorrono tutto l’anno, soprattutto il 15 agosto, festa dell’Assunzione. Ma Tino non è solo questo. Più di ogni altra cosa, è un’isola pulsante di vivacità e di espressività creativa. E mi domando se gli abitanti non vogliano tenere lontani i viaggiatori nascondendo i tesori più preziosi: i villaggi dell’interno. Prima tappa: Dyo Choria (due villaggi). Si salgono le scale, si attraversano i vicoli e si arriva alla bella piazzetta con gli alti platani, circondata da case ben conservate. La destinazione successiva è Arnados, con il Monastero di Kechrovouni.
Superato Steni, il terzo villaggio per popolazione, cominciamo a scendere verso Livada. La bellezza selvaggia di questa spiaggia incontaminata, gli scogli modellati dal vento e dalle onde, l’acqua che scende dalla gola creando una zona umida che attira anatre, oche, cigni e tartarughe, esaltano la sensazione di isolamento.
I villaggi di Tino sono pieni di vita: manifestazioni culturali, fiere con musica, balli e squisitezze per tutti, come la sagra del carciofo (inizio maggio), la sagra del miele (15 settembre), la sagra del cappero (agosto). Chi avrebbe mai detto che su un’isola i villaggi dell’interno fossero animati da tante attività, mantenendo al tempo stesso intatte tradizioni e bellezze naturali. A Isternia la chiesa bizantina Agia Paraskevi e la piazza con il platano vetusto, le case, le statue, le scale, tutto fatto di marmo o decorato con marmo, contribuiscono a creare un’atmosfera unica. Prima però abbiamo fatto una deviazione alle cave di Mali- Koumela e per una strada sterrata particolarmente impervia siamo scesi alla spiaggia di Koumela. Una piccola baia delimitata da scogli, con poche case sulla spiaggia e due piccole tamerici per l’ombra.
Siro la Neoclassica
La prima cosa che viene in mente entrando nel porto è di aver sbagliato strada. Invece siete proprio a Siro, l’isola che ospita Ermopoli, il capoluogo delle Cicladi. La vista di questa magnifica città è una piacevole sorpresa: gli edifici neoclassici ben conservati che abbelliscono il lungomare; Ano Syros, costruita ad anfiteatro, che sembra una signora riccamente ornata; le due imponenti chiese, cattolica e ortodossa, che svettano su due colline l’una di fronte all’altra, quasi a gareggiare tra loro. Due colline, due mondi, due storie che si sono fuse in una, un luogo unico dove culture e civiltà diverse hanno coesistito in armonia per secoli.
Ermopoli è uno splendido e vivace museo all’aperto. Vale la penaprendere un caffè sul patio interno del municipio, con vista sul cocchio della principessa Sissi al pianterreno, oppure salire l’imponente scalinata e ammirare la sala del consiglio decorata con numerosi cimeli del passato. Poco lontano, il teatro Apollon è il gioiello della città: fu progettato dall’italiano Pietro Sampo sul modello di famosi teatri italiani e inaugurato nel 1864 con il Rigoletto di Verdi. A Ermopoli, dovunque si cammini si rimane incantati dalla nobile bellezza della città. È una città vivace tutto l’anno, un particolare insolito per le Cicladi.
Mentre lascio Siro cerco di sentire le campane di Agios Demetrios, la chiesa al limitare della scogliera. Le navi suonano la sirena tre volte quando le passano vicino e le campane rispondono suonando tre volte affinché la nave abbia un viaggio tranquillo e le persone, marinai e passeggeri, arrivino sane e salve a destinazione.Che meravigliosa combinazione per Ermopoli, la nobile signoradel mare e della terra!
Serifo tra Polifemo e PerseoOdisseo sostò qui durante il viaggio di ritorno a Itaca. E qui, stando ad alcune interpretazioni, incontrò il ciclope Polifemo. Qui venne Perseo, portando in dono al re la testa della temibile Medusa. Ciclopi, Meduse e mortali con poteri soprannaturali: sono tutti associati a quest’isola da cui oggi si irradia una tranquillità che non ricorda in alcun modo le burrascose storie del passato. Arrivando al porto di Livadi dopo due ore e mezza in nave veloce dal Pireo, la baia ci accoglie come un abbraccio. Avlomonas, la spiaggia del porto, invita a tuffarsi e a sdraiarsi sotto le tamerici. La chora, il centro abitato che dà il nome all’isola, domina dalla collina. La luce mi avvolge con un dolce calore. Pur essendo così vicina ad Atene, la bellezza naturale di Serifo è intatta, l’acqua è cristallina e le spiagge incontaminate; non c’è stress ma calma e serenità.
A est, Agios Sostis forma uno scenario da sogno: una spiaggia doppia con l’acqua azzurra, in parte ombreggiata da tamerici, e l’omonima chiesa costruita sugli scogli. Non lontano, Psili Ammos, con la sua sabbia bianca e l’acqua bassa, che ilSunday Times ha definito “la spiaggia migliore d’Europa”. A nord Sykamia, una delle spiagge più ampie dell’isola, con acqua limpida e due pittoreschi porticcioli, e poi Kalo Ampeli, nel sud dell’isola, dove l’acqua è color turchese.
A sud, sulla baia Koutala, potete visitare tre spiagge meravigliose: Ganema, Koutala e Vagia, che dal 2019 è la prima spiaggia smoke-free della Grecia. Quando cala la sera, Livadi diventa un polo d’attrazione. Il centro della scena è il tipico lungomare, con taverne, bar e caffè. Qui anche la vita notturna ha una tranquillità senza eguali. Da maggio a ottobre le notti stellate sono magiche. Se volete calmare il corpo e l’anima, Serifo è il luogo ideale.