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 2022  luglio 26 Martedì calendario

Il nuovo record di Duplantis

EUGENE – Un salto nel presente, nel futuro, la prova che lassù c’è un altro Mondo. Per la 47ª volta vola sopra i sei metri e sorpassa in questa classifica Bubka, l’ex zar dell’asta. Già mentre scendeva dal cielo esultava, con i suoi occhi da fauno, poi a terra la capriola di felicità e il bacio (lungo) alla bionda fidanzata, Desiré Inglander. modella svedese. E vai con un altro record del mondo assoluto, un centimetro alla volta, fanno 5 in tutto in poco più di due stagioni. A 22 anni «Mondo» Duplantis, svedese cresciuto in America, ha tutto per conquistare il cielo. Questo primato a 6,21 è una fionda spaziale, una costruzione da Nasa, la sintesi di un gesto che ha la velocità di uno sprinter, la forza di un giavellottista, l’elasticità di un saltatore in alto. Provateci voi se vi sentite atletici, a correre con una canna in mano, lunga più di cinque metri, pesante 25 chili, per infilarla con la punta in una cassettina a terra, profonda e stretta 20 centimetri, per farsi lanciare come una catapulta. Non solo, ma Mondo, per la prima volta oro al Mondiale, da aggiungere al titolo olimpico, vola con un ampio margine, 8 cm in più, quindi può tranquillamente programmare la sua carriera a botta di 100 mila dollari (premio per il record) a un centimetro alla volta. Per Giuseppe Gibilisco, campione mondiale dell’asta a Parigi 2003, Duplantis può arrivare a 6,30 senza fatica. Se si calcola che Bubka in 10 anni è migliorato di 29 centimetri e si concede lo stesso percorso a Mondo significa che può arrivare a saltare 6,46. Sarà nel 2030. Scrutate il cielo,voi che guardate.
Mondo è un peso leggero, ha un fisico normale, 1,81 per 79 chili, l’hanno chiamato il Mozart dell’asta, perché non sapevano a chi accoppiare il suo talento precoce. È allenato dai genitori: Greg, americano, ex astista, e Helen Hedlund, ex eptathleta, che viene dal Paese che alla specialità ha già dato un altro primatista del mondo, Kjell Isaksson, 5,55 nel ’72. Mondo ha due fratelli e una sorella, tutti nello sport, segno che oltre al genio c’è anche il gene. Dice: «Non conosco i miei limiti, ma so che a volte devo allontanarmi dai miei per respirare. Bello avere tutto in famiglia, ma...». Il Mondiale si chiude con Mondo che apre altri mondi. L’anno prossimo si va a Budapest. Tre primati mondiali individuali migliorati (McLaughling nei 400 hs, Amusan nei 100 hs, Duplantis nell’asta) non si vedevano da Goteborg 1995, anche se Michael Johnson, uno che se ne intende e non parla mai a sproposito, ha dubbi sulla regolarità del cronometraggio. Peccato per l’oro nella marcia, Massimo Stano, che contava sull’extra premio per comprare casa: il suo record nella 35 km non verrà riconosciuto,la WA ratificherà i tempi solo il 1° gennaio 2023 e solo sotto le 2 ore e 22’. Lui ha fatto 2h23”13. Tre i nuovi Paesi d’oro, il merito va alle donne: Perù (due medaglie per Garcia nella marcia), Kazakistan (ma Jeruto, 3.000 siepi, è nata in Kenya) e Nigeria (Amusan nei 100hs). India, Burkina Faso e Filippine, con gli uomini, per la prima volta a medaglia con Chopra, giavellotto, Zango, triplo, e Obiena, asta. Gli Usa dominano laclassifica, poi Giamaica e Etiopia. Declina il Kenya. L’Italia nel medagliere è 19ª e 12ª nella classifica ai punti. In Europa è sesta a pari merito con la Germania, salvata all’ultimo giorno dall’oro di Mihambo nel lungo dove il bronzo va alla brasiliana Melo con 6,89 (ma vi ricordate quando Larissa Iapichino, allenata da Cecconi, e non dal padre saltò 6,91?).
Tra tre settimane si torna in pistaagli Europei di Monaco: ancora dubbi per Marcell Jacobs. La risonanza magnetica di ieri ha accertato la presenza degli esiti di una lesione, tra il primo e il secondo grado in fase riparativa. Quindi Marcell continua il percorso riabilitativo. In altre parole ancora non corre. Sarà in grado di farlo a Monaco? Il dt La Torre ha detto che questi Mondiali sono stati di lezione e ha parlato di sintonia (quando c’è e quando manca) traquello che pensi di valere e il riscontro della realtà. L’Italia aveva quattro titoli olimpici in gara, solo uno si è riconfermato, per gli altri nemmeno il podio. Si sa già che per problemi di turni e di orario ci saranno cambiamenti nella staffetta e che l’Europa non sarà facile da afferrare perché Francia e Germania qui non hanno schierato il loro miglior esercito. Correre o rincorrere?