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 2022  luglio 25 Lunedì calendario

Tutti i crimini di guerra di Mosca

La guerra della Russia in Ucraina ha avuto un impatto devastante nel Paese. A cinque mesi dall’inizio dell’attacco, dal 24 febbraio, le indagini dell’Osce rivelano prove dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi dall’esercito russo – sempre negate dal Cremlino – e, seppur in misura molto più limitata, da quello ucraino.
Il rapporto ad interim dell’organizzazione intergovernativa denuncia le esecuzioni, le violenze sessuali, le torture e le deportazioni su larga scala che gli ucraini hanno subito fino al 30 giugno 2022. Fino a quel giorno l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani haregistrato la morte di 10.977 civili, una cifra che però potrebbe rivelarsi molto più alta.
In questo periodo, «la Russia ha portato avanti azioni sistematiche contro principi fondamentali stabiliti dal diritto internazionale», si legge nel rapporto Osce. Come quello di distinguere tra civili e soldati, tra obiettivi militari e beni di carattere civile. Un principio ignorato dall’esercito russo il 16 marzo, quando un’esplosione ha colpito il teatro di Mariupol uccidendo centinaia di civili che si erano rifugiati lì. Strage che la propaganda russa ha cercato di far ricadere sugli ucraini, tesi smentita dall’Osce.
«Ho visto che mia figlia non aveva le scarpe da ginnastica ai piedi, poi ho capito che non aveva i piedi», haraccontato un sopravvissuto all’attacco alla stazione di Kramatorsk che ha ucciso 60 civili e ferito gravemente altri 111. Le prove confermano che sono stati utilizzati sistemi missilistici Tochka-U, bombe a grappolo vietate dal diritto internazionale. Lanciate dai russi (nonostante la loro smentita).
Diverse città sono state assediate dalle forze armate russe. Tra febbraio e aprile, Mariupol era il posto più mortale dell’Ucraina vista l’assenza di elettricità, acqua e gas. E l’unico modo per lasciarla era lungo le vie di evacuazione russe. La deportazione forzata di civili è una violazione del diritto internazionale. Anche se al momento non è possibile valutare l’entità di tale crimine, i testimoni hanno raccontato perquisizioni corporali, controllo dettagliato degli effetti personali e dei documenti, interrogatori. Secondo diversi racconti, in molti sono stati torturati e condotti in prigioni russe, costretti delle volte a firmare testimonianze in cui raccontavano di essere stati interrogati e picchiati dalle forze ucraine. Secondo le testimonianze raccolte, sono inoltre fino a 300 i casi di esecuzioni sommarie di civili.
D’altra parte ci sono prove che anche le forze armate ucraine hanno messo in pericolo la vita dei civili, posizionando le loro postazioni militari in aree residenziali ancora abitate. Si legge anche dell’uso di “scudi umani” da parte di entrambe le parti e delle pessime condizioni in cui vengono tenuti i prigionieri di guerra.