il Fatto Quotidiano, 25 luglio 2022
Musetti, il bello e impossibile del tennis
Capolavoro totale. Non si può descrivere in altro modo quello che ha “combinato” ieri Lorenzo Musetti. Al termine di una settimana divina, il talento puro di Carrara ha vinto il torneo Atp 500 di Amburgo battendo addirittura il “Cannibale” Carlos Alcaraz. Classe 2002 Musetti, classe 2003 Alcaraz: una sfida che vedremo spesso. È sintomatico come, sempre ieri, anche Berrettini abbia giocato una finale Atp (a Gstaad). Matteo l’ha persa contro Ruud, ma era avanti di un set e Ruud – finalista al Roland Garros – oggi vale i primi 3/4 su terra. La sconfitta ci sta. E per Matteo era la terza finale consecutiva (di cui due vinte).
In questa inaudita abbondanza di prospetti vincenti nell’Italtennis maschile, Musetti è il bello del gruppo. Non ha il servizio e il dritto deflagranti di Berrettini, che si sta confermando anche quest’anno un top ten fisso nonostante gli infortuni. E non ha neanche la “freddezza” (a giorni alterni) di Sinner.
Musetti è il tennista che provenne dal passato, splendidamente anacronistico e dotato di movimenti stilisticamente perfetti: il suo rovescio a una mano andrebbe esposto come minimo al Louvre. Lorenzo vincerà probabilmente meno di Sinner, ma riempirà sempre gli occhi più di Sinner (e di quasi tutti i top 100 attuali). Volendo sognare ad occhi aperti con cognizione di causa, potremmo fotografare i tre moschettieri così: Berrettini vale i primi 5/8 al mondo sul rapido; Sinner, predestinato in tutto, può diventare così oscenamente vincente da vincere Slam e giocarsi lo scettro Atp con l’efferatissimo Alcaraz; Musetti peccherà sempre in continuità come tutti i talenti puri, ma in termini di picchi assoluti nulla gli è precluso.
Lo aveva già dimostrato un anno fa al Roland Garros, quando per due set aveva insegnato tennis a Djokovic prima di pagare pegno al monolite nero serbo.Il Musetti visto ad Amburgo è gioia pura degli occhi e al contempo trattato di estetica applicato al tennis. Contro Davidovich Fokina, nei quarti, si è inventato traiettorie impensabili. In semi, contro il pallosissimo (ma solidissimo) Cerundolo, si è complicato la vita nel secondo set provando pure un servizio inutile da sotto alla Kyrgios, ma ne è uscito alfine trionfante. E ieri, contro il favoritissimo Alcaraz (che quest’anno aveva già perso sia con Berrettini che con Sinner), è stato pazzesco. Primo set vinto 6-4, secondo set drammatico con 5 match falliti (di cui tre consecutivi nel tiebreak). Musetti è meritoriamente rimasto dentro il match e l’ha chiusa 6-4. Meraviglia pura, a parte un punto che Musetti ha “rubato” ad Alcaraz fingendo di non aver visto il doppio rimbalzo. Lorenzo dovrà migliorare su questi aspetti comportamentali (ogni tanto perde la brocca da buon toscanaccio), come pure dovrà diventare meno rossocentrico (al momento è fortissimo “solo” sulla terra battuta). Il tempo, per dirla con Bob Dylan, è però dalla sua parte. E pure dalla nostra, perché con lui, Matteo, Jannik (e non solo loro) ci divertiremo parecchio.