La Stampa, 24 luglio 2022
Allarme vaiolo delle scimmie
Il vaiolo delle scimmie è stato dichiarato emergenza globale dall’Organizzazione mondiale della sanità. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Nonostante non ci fosse consenso all’interno del comitato d’emergenza dell’Oms. La definizione di emergenza globale è il più alto livello di allerta dell’Oms.
«In breve, abbiamo un’epidemia che si è diffusa rapidamente in tutto il mondo attraverso nuove modalità di trasmissione di cui capiamo troppo poco», ha spiegato Tedros. Per il capo delle emergenze dell’Oms, Michael Ryan, si tratta di una decisione che punta ad assicurare che il mondo prenda sul serio l’epidemia in corso. L’allarme è legato all’aumento dei casi a livello mondiale: sono oltre 16mila quelli segnalati in 75 Paesi e 5 i decessi. L’Europa si conferma epicentro dei contagi: 10.604 secondo l’ultimo bollettino congiunto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms (dati al 19 luglio). La definizione di emergenza globale, però, non significa che una malattia sia automaticamente particolarmente trasmissibile o letale. In passato l’Oms ha dichiarato emergenze per crisi di salute pubblica come la pandemia di Covid-19, l’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale del 2014, il virus Zika in America Latina nel 2016 e per la poliomielite. E al momento sono due le emergenze sanitarie attive, il coronavirus e la poliomielite.
In Italia il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, sottolinea che «la situazione è sotto costante monitoraggio». La situazione è di «massima attenzione» ma «no allarmismo». Insomma, una situazione che non desta «particolare preoccupazione». In Italia, aggiunge Rezza, «finora sono stati registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione».
Dichiarare l’emergenza globale serve principalmente come modo per attirare più risorse globali e attenzione su un’epidemia. «La valutazione dell’Oms è che il rischio di vaiolo delle scimmie è moderato a livello globale e in tutte le regioni tranne che nella regione europea, dove valutiamo il rischio come alto», ha precisato il direttore generale dell’Oms. E ha ricordato che «è un’epidemia che si concentra tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, in particolare quelli con più partner sessuali». Si tratta, quindi di «un focolaio che può essere fermato con le giuste strategie nei gruppi giusti».
Sebbene il vaiolo delle scimmie sia presente da decenni in alcune parti dell’Africa centrale e occidentale, fino a maggio non era noto che scatenasse focolai di grandi proporzioni al di fuori dell’Africa né che si diffondesse tanto fra le persone. A maggio, però, le autorità hanno rilevato decine di focolai in Europa, Nord America e altrove. Gli esperti sospettano che i focolai di vaiolo delle scimmie in Europa e Nord America si siano potuti diffondere per via sessuale in due rave in Belgio e Spagna. A oggi, decessi per vaiolo delle scimmie sono stati segnalati solo in Africa, In Europa, Nord America e altrove il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo tra persone senza legami con animali né che abbiano fatto viaggi recenti in Africa. La massima esperta dell’Oms sul vaiolo delle scimmie, la dottoressa Rosamund Lewis, ha affermato questa settimana che il 99% di tutti i casi di vaiolo delle scimmie al di fuori dell’Africa sono stati rilevati in uomini e che il 98% di questi hanno rapporti sessuali con altri uomini.