ItaliaOggi, 22 luglio 2022
Gatti ai domiciliari. Fanno strage di uccellini
Gli amanti dei gatti o dei cani formano partiti non disposti ad alcun compromesso, in Italia, in Germania, ovunque. Io temo di essere un doppiogiochista. Ho avuto solo un cane, un cucciolo di boxer, adottato quando ero cronista alle prime armi a Torino. Allora non si aveva un orario di lavoro, passavo (contento) la mia vita in cronaca, e costringevo il mio cane a fare la vita di un gatto. Così dopo due mesi lo regali ai miei genitori e, lui, ingiustamente continuò a considerami il suo padrone. Ma ho sempre desiderato un gatto, nel frattempo tuttavia avevo capito che un animale non può convivere con un reporter, o un inviato speciale. E si resta cronisti, o si dovrebbe, fino alla pensione.
Non vedo gatti randagi per Berlino, e non c’erano a Amburgo o a Bonn, altre città in cui ho vissuto. A differenza di Roma. La colonia di gatti tra i ruderi di Piazza Argentina, viziati dalle signore, è sparita. Ma i felini si aggirano ovunque. E quando abitavo in una casa con un vasto giardino condominiale, li lasciavano liberi con un collarino.
I tedeschi tengono statistiche precise di tutto, hanno 36,7 milioni di animali domestici, dai canarini ai serpenti a sognali, e die Katze, il gatto. è largamente al primo posto, con 16,7 milioni, pari al 42%. Segue der Hund, il cane, con largo distacco a 10,3 milioni, pari al 21%. Negli ultimi tempi il loro numero è aumentato, perché durante il lockdown fornivano un alibi ai padroni per uscire a passeggio. Nel 40% dei casi, i gatti sono tenuti in coppia, o perfino in gruppi di quattro o cinque. I sociologi ritengono che un animale domestico sia importante per gli umani: un terzo dei single vive con un gatto o un cane.
Ma c’è un problema. I gatti fanno strage di uccellini, ne uccidono almeno 200 milioni all’anno, comprese razze protette. Non so come facciano, dato che non li vedo mai liberi, forse nel conteggio sono compresi anche i gatti selvaggi, che ancora sopravvivono nello Schwarzwald, nella Foresta Nera, e in altri boschi. Nonostante siano ipernutriti con scatolette prelibate, ha lamentato la Süddeutsche Zeitung, non dimenticano i loro istinti primordiali, e danno la caccia a passeri, fringuelli, e altri uccellini, ma lasciano in pace i minacciosi corvi.
I gatti non obbediscono agli ordini, come i cani. Se gridi cuccia, fermo, non uscire, fanno finta di non sentirti. I cinofili sostengono che sarebbero dunque più stupidi dei cani. Ovviamente è una calunnia. I gatti, sostengono i loro padroni, sono più intelligenti e meno servili.
Una decisione che fa discutere è stata presa a Walldorf, 16mila abitanti, nel meridionale Baden-Württemberg: i gatti sono stati condannati agli arresti domiciliari. Danno la caccia ai volatili, anche all’Haubenlerche, che sarebbe la rarissima allodola crestata, minacciata di estinzione. Una piccola colonia si trova proprio a sud di Walldorf. Siamo in pieno periodo di cova fino ai primi di settembre, e i gatti rischiano di compiere una strage nei nidi.
Il sindaco ha deciso che i gatti debbano essere condotti a passeggio al guinzaglio, come i barboncini, cosa impossibile, e non lasciati in libertà. Le gattaiole, le aperture per consentire ai felini di uscire dalla cucina in terrazza o in giardino dovranno essere sigillate. I padroni che non obbediscono potranno essere condannati a una multa fino a 500 euro.
Due abitanti di Walldorf si sono opposti alla delibera con parziale successo. I loro gatti avranno diritto alla libera uscita purché siano dotati di una elektronische Pfotenfesseln, cioè braccialetti elettronici da porre sulle zampe, come quelli degli umani condannati agli arresti domiciliari. Con un Gps le loro scorribande nella natura verranno controllate ogni settimana dagli addetti del Naturschutz, l’ente di difesa della natura. Non è detta l’ultima parola. Il Tierschutzbund, la federazione di protezione degli animali, la trova crudele e illogica. Il divieto di uscita per i gatti vìola i loro diritti naturali. I gatti con le manette diventano meno controllabili, e irrequieti.
Infine, non c’è una statistica sulle allodole: quante vivono a Walldorf? Quante sono state divorate dai gatti?