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 2022  luglio 22 Venerdì calendario

Billie Eilis: «Il mondo mi fa paura»

«Volevo tornare a come erano le cose all’inizio. A me e Finneas che facevamo musica con la sua chitarra, a casa dei nostri genitori, e poi la facevamo subito ascoltare alla gente». Così, senza passare per mesi di lavoro in studio, per lungaggini di pianificazione e organizzazione, Billie Eilish ieri ha pubblicato due nuovi brani a sorpresa. Due ballate acustiche, solo voce e chitarra, che lei e il fratello maggiore, fido collaboratore dall’inizio, non vedevano l’ora di far ascoltare: «Queste canzoni significano così tanto per me. Sono così felice che siano vostre», ha scritto sui social. 
La cantautrice ventenne americana, fenomeno mondiale del pop, ha regalato ai suoi fan «Tv» e «The 30th», due guitar songs, come le ha chiamate, che per il momento sono tutto il materiale inedito di cui dispone, ha raccontato al conduttore radiofonico Zane Lowe in un’intervista uscita proprio ieri su Apple Music: «Speriamo di pubblicare un disco entro l’anno prossimo. Ma odio dirlo, so che è una delusione, “Tv” e “The 30th” sono le uniche due canzoni che abbiamo. Però questi brani sono davvero attuali per me e non volevo aspettare che diventassero vecchi» 
In «Tv» Eilish – reduce dal tour europeo e in particolare dal tripudio del festival di Glastonbury, dove è stata la più giovane headliner solista di sempre a esibirsi sul palco principale – si guarda intorno scoprendosi sola, mentre negli Stati Uniti la Corte Suprema ribalta Roe v. Wade, cioè la sentenza che legalizzava l’aborto: «Internet è impazzito a guardare star del cinema a processo, mentre stanno ribaltando Roe v. Wade», canta riferendosi evidentemente al seguitissimo processo Depp-Heard: «Avevo scritto questo verso qualche settimana prima che Roe v. Wade accadesse. Poi è successo, proprio il giorno di Glastonbury. Mia mamma è venuta da me e mi ha detto “l’hanno ribaltata”. È stato come essere investiti da una coltre di tragedia. Voglio dire, quasi non c’è stata alcuna reazione. Avevo questa speranza irrealistica che non sarebbe successo. E ora viviamo davvero in un mondo spaventoso», commenta Billie nell’intervista. Di questo brano malinconico, in cui non si tira indietro a prendere posizione sull’attualità come sua abitudine, la cantante aveva dato un primo assaggio live durante il tour. E in chiusura, infatti, si sentono le voci live dei fan che cantano con lei «maybe I’m the problem», «forse sono io il problema», smarrita in un’umanità distratta dal gossip in cui non si riconosce. 
«The 30th», invece, è più difficile da decifrare e risale a qualche mese più indietro, prima canzone composta dopo la pubblicazione del secondo disco «Happier than ever», uscito un anno fa: «Abbiamo scritto “The 30th” il 30 dicembre. Qualcosa è accaduto il 30 novembre ed era stata la cosa più indescrivibile a cui assistere. Ho buttato giù tutti questi pensieri, ne avevo bisogno». Nel testo si fa riferimento a un incidente, a un risveglio in ambulanza e a un ricovero: «In un letto di ospedale mi hai detto che avevi paura, ne avevo anche io», canta Billie. 
Questi due brani molto personali riportano la ex adolescente dei record (sette Grammy Awards, un Oscar per la colonna sonora di James Bond «No time to die» e una serie infinita di primati) a una dimensione di cantautorato puro, spogliata di ogni sovrastruttura. E d’altra parte è sempre lei a confessare di non amare le sessioni di registrazione in studio: «Non mi piacciono gli studi. Non ci sono finestre, c’è puzza di erba, ci sono altri artisti che incontri mentre sembri uno stupido e poi ti imbarazzi perché ti hanno visto mentre sembravi uno stupido. Non so, mi spaventa. Stare in studio mi mette davvero l’ansia sociale». Meglio tornare alle origini: «Tutte le persone con cui lavoriamo le abbiamo incontrate sedendoci a cantare quel che avevamo scritto. È così che io e Finneas abbiamo iniziato. Sono le nostre radici».