Corriere della Sera, 20 luglio 2022
Sylvester Stallone batte cassa per Rocky
A 46 anni dall’uscita nelle sale del primo «Rocky» (era il 1976), Sylvester Stallone ha deciso di riaprire la vecchia ferita legata ai diritti di utilizzo di immagini, storie e personaggi della saga del pugile più famoso della storia del cinema (che conta cinque sequel e due spin-off, «Creed – Nato per combattere» e «Creed II»). Diritti che – per inciso – il 76enne attore non possiede.
Oltre infatti ai 75.000 dollari ricevuti come compenso per aver scritto la sceneggiatura e recitato nel film e a una percentuale sugli incassi, che gli fece maturare 2,5 milioni di dollari, all’epoca Stallone non chiese nulla di più, perché – come spiegò in una vecchia intervista – «c’era una sorta di codice di condotta in questo business a quel tempo e non si andavano a scompigliare le piume della gallina dalle uova d’oro».
Adesso però la star di Hollywood vorrebbe lasciare qualcosa di quello che ha fatto in eredità ai suoi figli e ha usato Instagram per reclamare la sua fetta di torta, andando a battere cassa al 93enne produttore Irwin Winkler, che da sempre detiene il copyright su Rocky.
«Un lusinghiero ritratto del grande produttore di “Rocky/Creed”, Irwin Winkler, da uno dei più grandi artisti del Paese... – ha scritto infatti Sly sul proprio account, a corredo di un suo dipinto che ritrae Winkler con il corpo di un serpente e la lingua a forma di spada – Poi, dopo aver controllato “Rocky” per più di 47 anni, e ora “Creed”, mi piacerebbe davvero ricevere almeno “quel che è rimasto dei miei diritti”, prima che vengano passati soltanto ai tuoi figli. Credo che sarebbe un leale gesto da questo 93enne gentiluomo, giusto? È una questione dolorosa che mi divora l’anima, perché vorrei lasciare qualcosa di Rocky ai miei figli, anche se è sempre bello sentire parole dai lealissimi fan».
Ora il polemico post è stato rimosso, ma la lamentela social di Stallone è diventata presto virale. Realizzato con un budget di 1,1 milioni di dollari, al botteghino «Rocky» ne incassò ben 225, mentre l’intera saga ha fruttato quasi 3 miliardi di dollari.