la Repubblica, 20 luglio 2022
Il coming out della tennista russa Daria Kasatkina
«Da». «Sì». Quanto coraggio in un monosillabo. Quando lo youtuber Vitja Kravchenko le chiede se abbia una fidanzata, Daria Kasatkina risponde solo con un «Sì». È la sua rivelazione. Il suo “coming out”. E non importa che a 25 anni sia la “numero 1” del tennis femminile russo, la 12esima al mondo, o che sia arrivata in semifinale al Roland Garros, quel “Sì” è un tabù in un Paese come la Russia dove l’omosessualità era considerata un crimine fino al 1993 e una malattia mentale fino al 1999. E dove i parlamentari stanno per mettere totalmente al bando quella che hanno battezzato “propaganda Lgbt”, vale a dire anche dichiarazioni come questa. Kasatkina lo sa. Se ne rammarica, ma — dice — «così tanti argomenti sono tabù in Russia, anche più importanti di questo. Non è una sorpresa». L’offensiva russa in Ucraina, adesempio, che qui in Russia si può chiamare solo “operazione militare speciale” pena il carcere. Kasatkina sa anche questo, ma ne parla lo stesso. «Se potessi fare qualcosa, anche una piccola percentuale, per fermarla, lo farei senza pensarci un attimo. Ma sfortunatamente non posso. Non abbiamo il potere di influire. Ti fa sentire impotente. Chi può? Neppure l’Europa può». «Non hai paura che non potrai più tornare in Russia? », le chiede alla fine di tutto Kravchenko. «Ci ho pensato», risponde Kasatkina, prima di deglutire e scoppiare a piangere. La lunga intervista girata a Barcellona si chiude così. Con le lacrime. Eppure è online.
Kasatkina ci ha pensato, ma ha deciso di dire comunque il suo “sì” sulla sua omosessualità e il suo “no” all’operazione russa in Ucraina. «È difficile», dice a Kravchenko. «Nascondersi in un armadio troppo a lungo è davvero dura. Non ha senso. Continuerai a pensarci finché non ti aprirai. Poi è chiaro che tutti devono scegliere come aprirsi e in che misura ». Lei lo ha capito dopo il “coming out” della calciatrice Nadja Karpova, la prima a infrangere il muro in Russia. «Non solo si è tolta un peso, ma ha anche aiutato gli altri».
Nessuno sceglie di essere gay, puntualizza Daria. «È ridicolo. Non c’è niente di più facile al mondo che essere etero. Se si potesse scegliere, nessuno sceglierebbe di essere gay.Seriamente, chi vorrebbe complicarsi la vita? Specialmente in Russia». Dove, aggiunge, non potrà mai tenere per mano la sua fidanzata. «Mai. A giudicare da come stanno andando le cose, non sarà mai ok». Un nuovo disegno di legge presentato martedì vieta la diffusione a qualsiasi pubblico di informazioni «su relazioni sessuali non tradizionali», già bandite dal 2013 tra i minori, insieme a quelle «che negano i valori familiari».
Kasatkina ha deciso di fregarsene. E dopo l’uscita dell’intervista su YouTube, per la prima volta ha pubblicato su Instagram e su Twitter due foto che la ritraggono con la compagna, la pattinatrice estone Natalia Zabijako, argento olimpico nel 2018 con la Russia, che da maggio gareggia col Canada. «My cutie pie», ha twittato. «Il mio pasticcino ». Nessuna censura. Del resto a Kravchenko lo ha detto così: «Vivere in pace con se stessi è l’unica cosa che conta. Al diavolo tutti gli altri».