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 2022  luglio 19 Martedì calendario

Csm, anche Woodcock scende in campo

Prima di uscirne a testa alta, con assoluzione piena (dopo un ricorso in Cassazione) è stato per oltre tre anni sulla graticola per un procedimento disciplinare molto “politico” per la gestione dell’inchiesta Consip, che ha coinvolto il giglio magico di Matteo Renzi. Ora, Henry John Woodcock ha deciso, in solitaria, senza una corrente dietro, di candidarsi alle prossime elezioni per il rinnovo dei togati del Csm, che si terranno il 18 e 19 settembre. Una scelta da battitore libero, quella del pm napoletano, che ha sorpreso diversi suoi colleghi. E ai colleghi ha scritto una lettera, che potremmo chiamare di motivazione della sua candidatura. Racconta che si presenta “per quello che io sono e per il contributo che posso dare, senza l’aiuto, ma anche senza i condizionamenti, che possono venirmi da un gruppo organizzato, qualunque esso sia”. Il pm spiega di non essere ideologicamente contro le correnti, ma quelle di un tempo e non quelle che sono diventate oggi. Il riferimento, sia pure implicito, ma evidente, è allo scandalo nomine: “So riconoscere quanto le correnti siano state le fucine feconde delle migliori idee che sono poi diventate patrimonio dell’intera magistratura. Ma questo, ahimè, accadeva tanto tempo fa… e sarà forse questo il motivo per cui non mi sono mai iscritto ad alcuna corrente, tenendomi così ben lontano dalle degenerazioni, dalle logiche di appartenenza, dai ‘pacchetti’, che ci hanno portato all’infelice situazione attuale”.
Perché correre per palazzo dei Marescialli? “Mi candido perché sono un magistrato che ha sempre lavorato, come la maggior parte di voi. Perché sono un magistrato che si è ‘sporcato le mani’ col lavoro di ogni giorno. E perché sono un magistrato… che considera il lavoro giudiziario come il proprio unico orizzonte professionale, non come il trampolino di lancio verso altre carriere o incarichi vari”. A causa della crisi di credibilità che sta attraversando la magistratura, in seguito allo scandalo Palamara, Woodcock scrive che “oggi tocca a magistrati come noi prendersi carico dei problemi che ci affliggono. Per questo mi candido, mi metto a disposizione per portare nel Csm, svincolato da qualsivoglia ‘etichetta’, lo stesso spirito di servizio che quelli come noi dimostrano nel lavoro di ogni giorno”.
Il pm accenna anche a dei “punti fermi”, come quello per i criteri delle nomine: “Il Csm deve solo ispirarsi, nelle nomine, ai semplici criteri della competenza, dell’esperienza e del buon senso, obiettivo che sembra perfino banale ma che spesso si scontra con logiche diverse”. Conclude scrivendo che ha una certezza, quella “di poter garantire, e qui assumo un impegno solenne, la mia onestà di giudizio, la mia esperienza e il coraggio di affermare e di sostenere strenuamente le idee e i principi in cui credo”.
Woodcock non è l’unico candidato senza un gruppo di sostegno. In quota “legittimità”, cioè Cassazione, si è candidato, come singolo, Stanislao De Matteis. Ci sono anche, per tutte le categorie, quindi pm, giudici di merito e di legittimità, 11 magistrati che sono stati sorteggiati e hanno accettato la candidatura del comitato “Altra proposta” che fa riferimento, in molti casi, ad articolo 101, l’unico gruppo del “parlamentino” dell’Anm che è sempre stato per il sorteggio e che non fa parte della Giunta Anm. Quanto alle correnti storiche, Magistratura Indipendente, ha tra i candidati Paola D’Ovidio, ex segretaria della corrente conservatrice, in quota legittimità. MI viene data al momento come la più forte, nonostante sia stata quella più segnata, insieme a Unicost, dallo scandalo nomine (Cosimo Ferri e Luca Palamara sono stati i punti di riferimento delle rispettive due correnti). Per Area, corrente progressista, si è candidato, tra gli altri, Mario Palazzi, che ingò insieme al procuratore aggiunto Paolo Ielo su Consip, quando il fascicolo da Napoli è passato a Roma per competenza territoriale. Ha pure indagato su Woodcock e la giornalista Federica Sciarelli per concorso in rivelazione di segreto, per un articolo pubblicato dal Fatto nel dicembre 2016, su Consip. Solo Woodcock era accusato anche di falso. Sia il magistrato che la giornalista sono stati archiviati, nel 2018, su richiesta della stessa procura. Tra i candidati al Csm di Magistratura Democratica c’è Valerio Savio, gip di Roma ed ex vice presidente dell’Anm. Candidato, ma per Area, anche l’ex segretario dell’Anm Maurizio Carbone, pm di Taranto. Tra i candidati della centrista Unicost c’è Marco Bisogni, pm di Catania, è stato in prima linea nella denuncia del cosiddetto “sistema Siracusa”. Autonomia e Indipendenza definirà i suoi candidati stasera. Sicuramente ci sarà Antonio Patrono, procuratore di La Spezia, che è già stato consigliere del Csm, di Mi. Ufficialmente non ha ancora deciso il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, c’è tempo fino a domani. Gli ultimi rumors dicono che desisterà. Ma il procuratore ci ha abituato a decisioni finali imprevedibili.