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 2022  luglio 19 Martedì calendario

Investito a Ostia, in coma il linguista Luca Serianni

Luca Serianni, uno dei massimi linguisti italiani, è da ieri mattina in coma irreversibile all’ospedale San Camillo, dopo essere stato investito alle 7.30 mentre attraversava sulle strisce pedonali sotto casa sua, a Ostia, fra via delle Isole del Capo Verde e via dei Velieri. Stava andando a sottoporsi ad alcune analisi. 
L’impatto con la Toyota Yaris condotta da una donna di 52 anni è stato violento. Serianni ha battuto la testa: la donna si è fermata, ha chiamato i soccorsi. Immediatamente dopo, il ferito ha reagito e ha anche parlato poco prima dell’iniziale ricovero all’ospedale locale Grassi. Ma poi le condizioni sono peggiorate e si è deciso il trasporto al San Camillo. Sembra impossibile per i medici sperare in una ripresa del paziente, per la vastità dell’emorragia cerebrale e l’importanza delle fratture riportate. Il tutto a causa di un incidente sulle strisce pedonali, che nella Capitale sono sempre meno rispettate. 
Luca Serianni abita per scelta da tempo a Ostia e il suo carattere mite, disponibile, signorile e ironico ha fatto di lui un riferimento della vita culturale locale anche per alcune lectio magistralis sulla Divina commedia, tenute alla Parrocchia Regina Pacis e per il suo impegno culturale sul territorio accanto alla Comunità di sant’Egidio. 
Un dettaglio che aiuta a comprendere una personalità unica nel panorama della divulgazione letteraria italiana: altissimi livelli di conoscenza scientifica, autorevolezza in campo nazionale e internazionale e, nello stesso tempo, quella sorridente semplicità di modi che accomuna i veri protagonisti. Serianni, romano, classe 1947, è vicepresidente della Società Dante Alighieri, socio ordinario della Casa di Dante di Roma, accademico della Crusca, socio dell’Accademia dei Lincei, Accademico dell’Arcadia e socio di numerose altre accademie nazionali e di istituti culturali. Ancora pieno di progetti al momento dell’incidente, è professore emerito alla Sapienza, dove ha insegnato per lunghi anni circondato dalla stima e dall’affetto di intere generazioni di studenti e di colleghi. È dottore honoris causa dell’università spagnola di Valladolid e di quella di Atene. È autore di una fortunata grammatica, uscita in numerose edizioni negli anni. Con Maurizio Trifone ha curato, dal 2004, il Devoto Oli-Vocabolario della lingua italiana. Con Pietro Trifone una Storia della lingua italiana. 
Serianni negli ultimi tempi stava coordinando con passione e grande soddisfazione il progetto complessivo del neonato Mundi, il Museo nazionale della lingua italiana da poco aperto a Firenze nel complesso di santa Maria Novella. Un sogno culturale che perseguiva dal 2003 con la mostra allestita proprio a Firenze, «Dove il sì suona». Nelle ore dell’inaugurazione a Firenze, il 6 luglio scorso, aveva spiegato così al Corriere della Sera l’importanza del progetto: «Proviamo grande soddisfazione per la concretizzazione di un progetto accarezzato da anni e che si rivolge soprattutto ai giovani, spiegando la storia e la bellezza della nostra lingua. Il Mundi intende testimoniare la grande varietà della cultura italiana attraverso l’evoluzione della lingua». Da presidente della fondazione «Lincei per la scuola» ha accettato inviti in tanti istituti sparsi sul territorio nazionale per parlare di lingua e di letteratura. In particolare alla Società Dante Alighieri, cui è legatissimo, che lo ha impegnato molto nella promozione dell’italiano all’estero. Dirige inoltre l’Oim, l’Osservatorio degli italianismi nel mondo. 
Un dato essenziale della sua personalità è il forte senso dello Stato e delle istituzioni che deriva dal suo amore per la lingua italiana, vista anche come strumento di partecipazione alla vita pubblica.