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 2022  luglio 17 Domenica calendario

Il potere del basket

Se Obama ha vinto il Nobel per la pace e Putin rischia di portarci alla guerra atomica è anche perché il primo giocava a pallacanestro, il secondo a hockey. In caso il mondo abbia bisogno di un miracolo, vada a cercarlo sul parquet. Ne è convinto un professore dell’Università di New York.Insegna da 15 anni economia dello sport, da 4 ha avviato un nuovo corso intitolato “Come la pallacanestro può salvare il mondo”. Gli iscritti sono passati da 28 a 140 e crescono. In febbraio uscirà un libro con lo stesso titolo, in Italia già opzionato da Mondadori. David Hollander appare all’appuntamento in una caffè sulla Quarta Strada come un Messia trafelato: ha lunghi capelli grigi, barba incolta.Maglietta e pantaloncini di uno in cerca di un campetto.Chiederà, invece, informazioni su Porretta, località termale in provincia di Bologna dove sorge un santuario del cestista.Nella sua visione il basket è taumaturgico perché facilmente accessibile, inclusivo, diffuso ovunque nel pianeta, capace di curare storture come il razzismo. È il gioco di squadra che richiede una superficie minore, inseribile in qualsiasi contesto. L’attrezzatura è minima: un paio di scarpe. Costringe gli avversari a guardarsi, ma impone loro di non toccarsi, non farsi alcun male. Insegna una forma di solidarietà sublimata nell’arte del passaggio che scandisce l’azione: non puoi tenere palla, la devi dare. È simile alla religione: persegue il miglioramento di chi lo pratica attraverso l’esercizio, la ritualità. Da ogni partita si esce evoluti. Gli schemi del basket, gli atleti senza posizione, hanno anticipato la new economy e lo smart working, aiutano nella pianificazione urbanistica, suggeriscono il superamento delle barriere.Ma allora, professore, come la mettiamo con l’atteggiamento della Russia, che pure è una delle patrie della pallacanestro?Risposta: «La verità è che ancor oggi il basket è una luce nell’oscurità della Russia, un santuario di libertà di pensiero e di parola nel cuore di una brutale autocrazia. In prima fila contro la dittatura di Lukashenko in Bielorussia ci sono stati negli ultimi anni dei cestisti, soprattutto donne». Per Hollander non si possono più inventare nuovi principi, bisogna applicare i migliori che abbiamo saputo creare: smarcarsi, assistere chi è in difficoltà, cercare uno spazio al cui fondo ci sia una luce. Lo attende un aereo per l’Italia. Lo aspettano a Porretta il sindaco, il parroco, un discorso ufficiale. Aprirà le braccia: «Sono venuto a portarvi una fede che già avete». Forse non ci serve di più.